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Android: migliaia di applicazioni mettono a rischio l’incolumità dei più piccoli

Android è il sistema operativo user-friendly per antonomasia. Concede in uso migliaia e migliaia di applicazioni gratuite liberamente scaricabili da tutti. Basta avere un account Google ed il gioco è fatto. Ma siamo davvero sicuri che queste app siano totalmente gratuite e che non vi siano secondi fini nella concessione omaggio dei software? 

Il rovescio della medaglia relativo al download ed all’utilizzo gratuito dei prodotti produce effetti negativi sulla nostra privacy e la riservatezza dei nostri dati. Alcune applicazioni più di altre sono assoggettate ad un metodo di comportamento che richiede un necessario intervento. Ne è un caso l’ultima analisi condotta a proposito di migliaia di applicazioni Android pericolose che hanno violato la privacy dei bambini.

Nello specifico si pongono in evidenza i risvolti negativi di un sistema che si concede decisamente troppo sul piano della gestione delle nostre informazioni, e ciò va a diretto discapito di chi cerca in Android una via sicura di utilizzo.

I più piccoli sono stati presi di mira da alcune piattaforme che si sono riservate l’illecito diritto di prelevare i dati sensibili. In particolare il 5% delle app hanno prelevato la posizione, mentre ben 1.100 di loro hanno condiviso con terze parti informazioni personali violando nella stragrande maggioranza dei casi i termini di servizio stabiliti dalla stessa Google.

La situazione è decisamente fuori controllo e vede una condivisione indiscriminata dei dettagli utente con piattaforma parallele esterne come Facebook cui si interfacciano attraverso l’integrazione diretta per l’iscrizione ai servizi. Il 92% non adopera le opzioni di configurazione di sicurezza per la tutela dei minori.

Il tutto si riconduce a vie alternative che consentono di eludere le misure restrittive di sicurezza imposte. E questi sono solo alcuni esempi. In questo caso il nostro consiglio è quello di supervisionare l’operato dei figli in rete adottando unilateralmente politiche restrittive di Parental Control attraverso funzioni ed applicazioni liberamente accessibili su ecosistema Android. Fate attenzione.

Federica Vitale

Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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