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WhatsApp, nuova truffa che riguarda una multa da 100 euro

Negli ultimi mesi abbiamo assistito a diverse truffe WhatsApp comparse in rete che hanno messo in difficoltà vari utenti non particolarmente esperti del mondo hi-tech. WhatsApp è sicuramente l’applicazione di messaggistica più utilizzata al giorno d’oggi e ormai da anni domina la sua classifica di appartenenza superando altri software simili per numero di utenti in Italia, fra cui Telegram.

Anche se l’app mette a disposizione numerose feature interessanti, bisogna comunque stare sempre allerta quando la si utilizza, viste le diverse truffe che ogni giorno occupano il web. In questi giorni ne è emersa un’altra che potrebbe rivelarsi molto pericolosa, mirata agli utenti WhatsApp meno esperti.

WhatsApp: in rete emerge una nuova truffa molto pericolosa

A identificare questa nuova truffa WhatsApp è stata proprio la Polizia Postale che, attraverso il suo account ufficiale di Facebook, ha spiegato come viene articolata. Il tutto sarebbe costituito da un semplice messaggio.

Eccolo di seguito:

“A causa di alcune connessioni illegali online, questo dispositivo sarà bloccato e tutti i file al suo interno contenuti verranno criptati fino al pagamento della multa.”

Dopo pochi secondi, la finestra scompare e ne compare un’altra con il seguente messaggio:

“La Polizia italiana avverte che l’accesso a internet è ora limitato a causa della suddetta violazione di legge. Tutte le azioni compiute su questo dispositivo sono state interamente registrate. Tutti i file sono stati criptati. La dimensione della multa è pari a 100 euro. Se si lascia trascorrere un tempo di 24 ore senza pagare, l’account Google sarà bloccato e sarà utilizzato per un procedimento penale. La multa può essere pagata tramite l’apposito voucher PaySafeCard. PaySafeCard è disponibile in tutta sicurezza in Italia”

Molti utenti, credendo di essere in pericolo, hanno pagato la multa di 100 euro senza prima informarsi e solo eccessivamente hanno scoperto di essere stati coinvolti in una truffa bella e buona.

Il nostro consiglio rimane quello di evitare di credere a questi tipi di messaggi che circolano su WhatsApp e soprattutto di contattare subito la Polizia Postale per avvisare gli altri utilizzatori del software di messaggistica istantanea e per permettere all’autorità competente di effettuare ulteriori verifiche.

Alessio Salome

Mi occupo principalmente di smartphone e tablet da più di 3 anni con una passione che mi spinge a tenermi aggiornato continuamente su tutte le novità in commercio. Scrivendo articoli, posso esprimere un parere obiettivo su ogni dispositivo che fa il suo ingresso nel mercato. Android è stato il mio primo sistema operativo mobile fin dal 2012 e da allora non l'ho più abbandonato. Blogger per passione ma anche per lavoro con collaborazioni attive con altri blog.

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