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Apple rallenta i vecchi iPhone: gli utenti si ribellano

 

Proprio nel periodo in cui i nuovi iPhone stanno vendendo di più, Apple si vede costretta a dare spiegazioni su quella che a detta di molti potrebbe essere definita come una vera e propria truffa ai danni dei consumatori. Partiamo con ordine. Sicuramente a tutti sarà capitato di avere dei problemi di performance con i device più datati. Ovviamente in questo caso si parla dei melafonini. I cari iPhone perdono molto in termini di prestazioni con il passare del tempo, è palese. Ovviamente un piccolo calo di performance è qualcosa di inevitabile, con il progredire delle tecnologie e dei nuovi aggiornamenti software, i dispositivi più vecchi ne risentono. 

Quello che però ha coinvolto la casa della mela morsicata è un vortice che potrebbe avere delle gravi conseguenze. Apple ha infatti fatto delle dichiarazioni esplicite dove ammette di rallentare i vecchi dispositivi volutamente. Ovviamente ad affermazione fatta, le polemiche che sono scattate sono numerose. Non si parla di pochi utenti, ma di intere masse che hanno deciso di formare delle vere e proprie class action contro il colosso di Cupertino. “Apple rallenta i suoi vecchi iPhone per spingere le vendite dei nuovi modelli” è questa l’accusa principale che  viene mossa ad Apple. Sarà davvero così ?

Tre class action contro Apple negli Stati Uniti

Il tutto è iniziato dopo un dibattito nato su Reddit e ripreso dal Guardian che portava sotto i riflettori proprio il dubbio che l’azienda di Cupertino rallentasse i suoi vecchi modelli di iPhone in maniera intenzionale. Il dibattito è diventato così acceso che ad essere coinvolti non sono stati solo utenti “normali” che hanno contribuito con il raccontare le loro esperienze, ma anche persone esperte del settore, tra cui anche John Pool, il fondatore del sito Geekbench, il quale ha spostato il dibattito sul fronte delle prestazioni energetiche e delle batterie usurate. E’ stato solo allora che la stessa Apple è intervenuta sulla faccenda, affermando che l’intuizione di Pool era quella corretta:

“La nostra intenzione è quella di offrire la migliore esperienza utente a tutti i nostri clienti donando ai nostri dispositivi le prestazioni migliori e una lunga vita. La capacità delle batterie dei device di fornire correnti di picco tende a diminuire in alcune particolari situazioni, come quando fa freddo o quando la stessa è quasi scarica. Inoltre conta molto l’età del dispositivo, più una batteria è usurata e meno questa tende ad essere efficiente. Il risultato è che l’iPhone potrebbe spegnersi improvvisamente per salvaguardare la componentistica. Lo scorso anno abbiamo introdotto su iPhone 6, iPhone 6s e iPhone SE una nuova funzione che riduce i picchi istantanei di corrente, questi verranno utilizzati solamente per prevenire i casi di spegnimenti improvviso, quest’anno questa stessa funzionalità è stata introdotta anche su iPhone 7 e verrà introdotta anche sugli altri iPhone in futuro.”

Apple nell’occhio del ciclone. Dopo le dichiarazioni fatte dalla casa, gli utenti la accusano di essere stata poco trasparente nei confronti dei consumatori. Sono state create delle vere e proprio class action negli Stati Uniti. Anche in Italia il Codacons si è mosso.

Il problema starebbe quindi nelle prestazioni energetiche dei dispositivi, di conseguenza a rigor di logica basterebbe solo sostituire le batterie datate per avere le stesse prestazioni sui propri dispositivi. Gli utenti non hanno creduto alla versione raccontata da Apple e di conseguenza hanno deciso di procedere per via legale formando delle vere e proprie class action contro l’azienda.

Le tre class action

Le accuse arrivano da Illinois, Indiana, North Carolina, Ohio e California. Nel primo documento, il quale è stato presentato alla corte dell’Illinois, si parla del fatto che ai consumatori che si rivolgevano ai vari Apple Store per il problema dei vecchi iPhone lenti, i dipendenti hanno risposto che il dispositivo andava sostituito con uno nuovo. Non è stata quindi mai proposta la sostituzione della batteria nonostante questa avesse risolto completamente il problema. Nel secondo documento invece si parla della violazione del “contratto implicito”. Nel terzo infine si parla proprio dell’affermazione fatta da Apple nella dichiarazione. 

Sono tre i documenti presentati dalle tre rispettive class action statunitensi. In italia il Codacons ha affermato che procederà con le indagini in quanto si potrebbe trattare di truffa ai danni dei consumatori.

Anche in Italia il Codacons ha annunciato un esposto alla Procura della Repubblica di Roma e all’Antitrust e minaccia anch’esso una class action nel caso in cui siano accertate le condizioni di illecito dell’azienda.

“Se davvero i vecchi iPhone sono stati rallentati volutamente per spingere l’acquisto dei nuovi modelli, ci troveremmo di fronte ad un palese illecito che potrebbe addirittura configurarsi come reato di truffa”

Apple non ha ancora proferito parola sulla faccenda. Restate in attesa per ulteriori aggiornamenti a riguardo

Francesco Bassetti

Studente universitario di biotecnologie appassionato al mondo Apple e della tecnologia in generale

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