Device & Gadget

Drone a controllo mentale è già realtà: si guida col pensiero

La tecnologia ha fatto passi da gigante negli ultimi anni, anche un drone è arrivato a essere un dispositivo avanzatissimo. Tanto è stato fatto recentemente ma nel prossimo futuro potremmo vedere device ancora più incredibili.

Panagiotis Artemiadis dell’Università dell’Arizona sta sviluppando un sistema di navigazione che consente di guidare un drone con i pensieri, il tutto tramite un’interfaccia di nuova concezione.

I droni sono controllati principalmente con telecomandi o smartphone, un utente può quindi avere il controllo di un drone alla volta. Questo concetto è logico, ma presto potremmo andare oltre. Grazie a un’interfaccia cervello-computer, è possibile gestire più velivoli alla volta simultaneamente, disponendoli in formazione o facendo seguire traiettorie diverse a ciascun elemento del gruppo.

Per prima cosa è necessario allenare il cervello a gestire tali possibilità, come ha dichiarato il Professor Artemiadis, poi serve interfacciarsi con un algoritmo che si interfaccia con le diverse parti del cervello. I comandi sono impartiti tramite un elettroencefalogramma posizionato sulla testa dell’utente.

I droni a controllo mentale potrebbero essere utili in missioni di salvataggio, essendo in grado di coprire una porzione di territorio ben più ampia. Pensiamo a calamità quali incendi, ma ci sono applicazioni anche in ambito agricolo o industriale. Le possibilità sono infinite.

Flotte di droni potrebbero essere utilizzate anche per ottimizzare la sicurezza di alcuni eventi sportivi o grandi concerti, potendo trasmettere video in diretta di una vastissima area. La ricerca di Artemiadis è stata sovvenzionata dalla DARPA, per il momento i test hanno previsto il controllo dei droni, ma l’autore dello studio ritiene che si possa andare ben oltre.

Federica Vitale

Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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