La tecnologia ha fatto passi da gigante negli ultimi anni, anche un drone è arrivato a essere un dispositivo avanzatissimo. Tanto è stato fatto recentemente ma nel prossimo futuro potremmo vedere device ancora più incredibili.
Panagiotis Artemiadis dell’Università dell’Arizona sta sviluppando un sistema di navigazione che consente di guidare un drone con i pensieri, il tutto tramite un’interfaccia di nuova concezione.
I droni sono controllati principalmente con telecomandi o smartphone, un utente può quindi avere il controllo di un drone alla volta. Questo concetto è logico, ma presto potremmo andare oltre. Grazie a un’interfaccia cervello-computer, è possibile gestire più velivoli alla volta simultaneamente, disponendoli in formazione o facendo seguire traiettorie diverse a ciascun elemento del gruppo.
Per prima cosa è necessario allenare il cervello a gestire tali possibilità, come ha dichiarato il Professor Artemiadis, poi serve interfacciarsi con un algoritmo che si interfaccia con le diverse parti del cervello. I comandi sono impartiti tramite un elettroencefalogramma posizionato sulla testa dell’utente.
I droni a controllo mentale potrebbero essere utili in missioni di salvataggio, essendo in grado di coprire una porzione di territorio ben più ampia. Pensiamo a calamità quali incendi, ma ci sono applicazioni anche in ambito agricolo o industriale. Le possibilità sono infinite.
Flotte di droni potrebbero essere utilizzate anche per ottimizzare la sicurezza di alcuni eventi sportivi o grandi concerti, potendo trasmettere video in diretta di una vastissima area. La ricerca di Artemiadis è stata sovvenzionata dalla DARPA, per il momento i test hanno previsto il controllo dei droni, ma l’autore dello studio ritiene che si possa andare ben oltre.
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