Poco M3 è lo smartphone più economico del brand nato da una costola di Xiaomi, in vendita ad un prezzo che oscilla tra i 149 ed i 169 euro, il prodotto punta tutto sul display e su una batteria da 6000mAh, assolutamente in grado di convincere per la durata garantita.
Esteticamente lo smartphone si differenzia dalla massa, ha dimensioni complessivamente elevate, poiché raggiunge 162,3 x 77,3 x 9,6 millimetri di spessore, con un peso di 198 grammi. Non è tanto grande, quanto spesso e pesante, difficilmente lo potrete trasportare con facilità nella tasca dei pantaloni, né riuscirete ad utilizzarlo con una sola mano.
La scocca posteriore è realizzata in plastica dura ruvida, trattiene meno le impronte delle cover lucide, ma è più difficile da pulire. Il design testurizzato è molto bello da vedere, come anche l’inserto in plastica lucida (questa si sporca facilmente), con scritta Poco di grandi dimensioni ed il modulo delle fotocamere leggermente in rilievo. I bordi sono perfettamente curvi, garantiscono una presa salda e ben fatta, non rendendolo particolarmente scivoloso nemmeno con le mani bagnate.
Sui lati abbiamo tutta la connettività, sul sinistro si trova il carrellino per le SIM, con 3 slot, quindi per 2 SIM + espansione della memoria tramite microSD; superiormente spicca il jack da 3,5 millimetri per il collegamento di cuffie, sul destro i pulsanti del volume e di accensione/spegnimento (con incastonato il sensore delle impronte digitali), mentre inferiormente la USB type-C 2.0 e lo speaker altoparlante.
Anteriormente il Poco M3 presenta un display IPS LCD dot drop da 6.57 pollici, con risoluzione Full HD+ (2340 x 1080 pixel), rapporto d’aspetto 19.5:9, 395 ppi e Gorilla Glass 3 per la protezione contro urti e graffi. La luminosità è più che sufficiente per l’utilizzo sotto la luce solare diretta, l’angolo di visione è forse leggermente limitato, ma ciò che convince maggiormente è la vivacità dei colori. Il dettaglio è superiore alla fascia di prezzo, ma rientra in certi limiti, ciò che gli manca viene letteralmente guadagnato dal contrasto e dalla saturazione, raggiungendo livelli eccellenti.
Apprezzata la scelta di ridurre al massimo le cornici sui lati destro/sinistro, ottenendo un rapporto schermo/corpo del 90,34%, in modo da godere di una visione simile ad un infinity display.
Sotto il cofano è stato integrato un processore Qualcomm Snapdragon 662, con processo produttivo a 11 nanometri, un octa-core con frequenza di clock fino a 2.0GHz, accoppiato con una GPU Adreno 610. Le configurazioni in vendita sono due: 4GB di RAM LPDDR4X e 128GB di ROM UFS 2.2, oppure 4GB di RAM LPDDR4X e 64GB di ROM UFS 2.1. Noi abbiamo avuto l’occasione di testare il modello con 128GB, ed abbiamo notato una certezza lentezza nella navigazione o nell’apertura delle applicazioni, superiore alla concorrenza. Spendendo così poco, l’utente deve avere l’apertura mentale della pazienza anche nelle operazioni più semplici. Il gaming è possibile, con tanti limiti e lag/rallentamenti notevoli.
Il Poco M3 non è impermeabile, ha connettività 4G LTE, WiFi 802.11 ac (dual band), bluetooth 5.0, radio FM e GPS con Glonass. Lo sblocco del terminale può avvenire tramite il sensore per le impronte digitali sul tasto di accensione/spegnimento, oppure sfruttando il riconoscimento del viso 2D. In entrambi i casi, come tutte le prestazioni in generali, lo sblocco è leggermente più lento di altri modelli della stessa fascia di prezzo, sopratutto con il viso, in molte occasioni si “bloccherà” per poco tempo sulla lockscreen; molto meglio invece il sensore per le impronte, rapido e reattivo.
L’audio è uno dei più grandi pregi del prodotto, è stereo e sfrutta sia lo speaker nella parte inferiore che la capsula auricolare. Il volume raggiungibile è decisamente elevato, ma ciò che convince maggiormente sono proprio il dettaglio e la nitidezza di tutte le frequenze, siano esse basse, medie o alte.
Il comparto fotografico rappresenta il tallone d’Achille del Poco M3, nella parte posteriore integra 3 sensori differenti, suddivisi in un principale da 48 megapixel con apertura F1.79, un macro da 2 megapixel con apertura F2.4 ed un bokeh (o di profondità) da 2 megapixel con apertura F2.4. Gli ultimi due, nell’utilizzo quotidiano, sono praticamente inutilizzati e non portano alcuna miglioria agli scatti in generale. Avremmo sicuramente preferito un sensore grandangolare o uno zoom.
All’aperto il dispositivo riesce a fornire immagini abbastanza nitide e dettagliate, i colori, come su tanti altri dispositivi Xiaomi, sono leggermente più saturi del dovuto, ma non spingono eccessivamente. Nel complesso, considerata la sola suddetta condizione, la resa la possiamo ritenere in linea con la fascia di prezzo.
Al chiuso il Poco M3 fatica maggiormente, si sente l’assenza di uno stabilizzatore ottico, e di conseguenza il rischio di realizzare uno scatto mosso è elevato, ma sopratutto le immagini portano un rumore importante con un lieve calo della luminosità complessiva. Progredendo poi vero il buio, perdiamo molto dettaglio e nitidezza, con il pregio però di non cercare di recuperare con l’aumento della saturazione e del contrasto.
La modalità Notturna è migliore di quanto appena scritto, poichè una volta attivata “salva” la situazione, riuscendo a garantire un’immagine più dettagliata e luminosa (con anche un rumore inferiore).
I video sono realizzati al massimo in Full HD a 30fps, purtroppo non è possibile registrare ad una risoluzione più elevata. Questa limitazione si nota nei dettagli e nella nitidezza delle riprese in generale, sia all’aperto che al chiuso (portano tutti i risultati elencati in precedenza). La stabilizzazione elettronica prova a rendere possibile la ripresa a mano libera, ma fatica davvero tanto; è molto difficile realizzare un video stabile mentre si cammina, ed anche un semplice pan può risultare complesso per una mano non allenata.
Anteriormente è stato posizionato un sensore da 8 megapixel con apertura F2.05, la sua qualità è nella media, in linea con la fascia di prezzo, sia in termini di dettaglio, nitidezza ed effetti bokeh. A differenza di quanto detto in precedenza, la saturazone in questo caso non è superiore alle aspettative.
Il sistema operativo è basato su Android 10, con personalizzazione grafica MIUI 12 e Poco launcher. Le patch di sicurezza sono oggi aggiornate al 1 dicembre 2020, le differenze con i modelli Xiaomi sono davvero minime, nell’utilizzo quotidiano il Poco M3 eredita tutte le funzionalità già viste in passato, come la modalità scura automatica, i temi, turbo videogiochi, la clonazione delle app, le gesture, organizzazione delle app e la modalità cassetto.
La batteria è il più grande pregio del prodotto, un componente da 6000mAh, con ricarica rapida a 18 watt (in confezione trovate il caricabatterie da 22,5 watt), senza ricarica wireless o inversa. La resa è eccezionale, considerate le mie abitudini di raggiungere in media 3,30/4 ore di display per ciclo di carica, con il Poco M3 sono riuscito a raggiungere anche 8 ore di display, è a tutti gli effetti un battery phone.
In conclusione Poco M3 è lo smartphone ideale per l’utente che vuole spendere il minimo indispensabile, godere di discrete prestazioni generali, ma poter approfittare di una batteria eccezionale, di un display di alto livello e di un audio incredibile. Gli handicap più importanti riguardano un comparto fotografico non all’altezza della situazione e l’assenza del chip NFC.
Di seguito potete trovare la nostra videorecensione ed i punteggi riassuntivi.
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