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Google spiega perché i file Google Docs su Drive sono stati contrassegnati come malware

Sul finire del mese di Ottobre 2017, giusto in tempo per le festività di Halloween, gli utenti Google si sono trovati a fronteggiare una situazione decisamente inattesa, che ha visto in primo piano un blocco incondizionato di accesso ai file personali Google Docs accessibili tramite il file-drive sul cloud della compagnia californiana di Mountain View.

A qualche giorno di distanza, a seguito delle analisi condotte internamente che hanno portato alla risoluzione definitiva del problema originario, la società ha voluto fare chiarezza sulla questione rispondendo a tutti coloro che non hanno potuto accedere ai propri documenti online causa la presenza di presunti malware e virus che hanno mandato in tilt il sistema non concedendo in uso l’accesso ai file.

Secondo quanto riferito in via ufficiale dallo sviluppatore, si sarebbe trattato di un bug di programmazione specifico dovuto al fatto che il sistema di controllo antivirus si basa su un ecosistema di analisi automatico che protegge gli utenti da attacchi phishing e malware e che, in questo caso, ha contrassegnato tutti i file come infetti causa una porzione di codice non ottimizzata rimessa ora nelle mani degli addetti ai lavori che hanno provveduto per tempo alle correzione della falla.

All’interno del blog ufficiale Google, in particolare, la compagnia riferisce che il bug ha portato ad una non corretta interpretazione della natura dei file e quindi del codice. Codice che ha inevitabilmente condotto al blocco di accesso ai file Docs e Drive che sono stati immediatamente caduti vittima di presunte violazioni. 

La vicenda, nello specifico, è servita agli utenti per capire lo stretto legame di dipendenza che lega i propri flie ed i propri documenti agli ecosistemi di gestione e sicurezza Google che, causa attacchi di vario tipo, posso revocare permanentemente ed a tempo indefinito l’accesso ai contenuti personali, con tutte le spiacevoli conseguenze del caso.

Ad ogni modo, almeno in questo frangente, la compagnia rassicura gli utilizzatori riferendo che i propri file sono protetti ed al sicuro e, in una nota ufficiale rilasciata all’interno della pagina del blog, riporta un chiaro mea culpa e la promessa di un’integrità corrisposta ai contenuti:

“Ci scusiamo con i nostri utenti circa il manifestarsi  eventuali inconvenienti causati da questo incidente e restiamo impegnati nell’offrire sistemi di alta qualità che mantengano i contenuti sicuri e pienamente accessibili”

A questo punto la questione viene rimessa nelle mani di voi utenti. Che cosa ne pensate circa l’affidabilità degli ecosistemi cloud? Sono veramente sicuri o preferite ancora i tradizionali sistemi di archiviazione locale? Spazio a tutte le vostre personali considerazioni al riguardo.

Federica Vitale

Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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