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Come recuperare dati da Android con schermo rotto

Ecco 3 semplici guide su come recuperare i vostri dati da un device Android con schermo guasto. Il display rotto è uno dei danni più gravi che si possono verificare su uno smartphone o un tablet, segui questa guida e ti prometto che in 10 minuti se avrai l’occorrente ritornerai in possesso delle tue foto, rubrica e dati personali. E questo è possibile grazie a uno dei tanti Disk Drill software di recupero dati.

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Nel caso in cui avete attivato la modalità di debug USB prima dello spiacevole evento, allora risulterà molto facile sbloccare android avendo lo schermo letteralmente in frantumi.

Backup e recupero con debug USB attivo

Con schermo nero e telefono bloccato, è sempre possibile collegare il proprio dispositivo al PC tramite il cavo USB originale per farlo riconoscere come se fosse una memoria esterna. Così facendo, potrete accedere senza problemi alle cartelle interne per procedere al recupero di file personali come foto, brani musicali, video, documenti e così via.

 

Metodo 1, utilizzando un cavo OTG e un mouse

Si tratta molto probabilmente del metodo più facile e veloce per navigare sul vostro smartphone Android. Naturalmente, questa soluzione potrà essere impiegata solo se il vostro terminale soddisferà due requisiti:

  • Device con supporto OTG
  • Display poco danneggiato e visibile in parte

Nel caso in cui il cavo USB OTG non sia in vostro possesso, potrà essere acquistato a pochi euro  dai link di seguito:

Classico cavetto USB OTG

Tramite questo piccolo gadget, potrete collegare al vostro smartphone Android un mouse e usarlo per attivare il debug USB dalle Impostazioni. Una volta che avrete collegato il “mouse” alla porta del vostro device attraverso l’apposito cavo, esso verrà riconosciuto in automatico e sul display comparirà un cursore che vi consentirà di gestire il tutto anche avendo la funzionalità Touch guasta.

Il mouse a cavo si alimenterà dalla batteria del vostro smartphone, quindi dipenderà dall’autonomia residua. Dopo aver effettuato questa procedura, vi basterà utilizzare alcuni programmi di recupero file (come ad esempio DrFone).

Metodo 2: riprodurre lo schermo anche se rotto su PC

– Utilizzare lo strumento ADB con i relativi comandi

All’interno del Software Development Kit (SDK) di Android è presente un utilissimo strumento chiamato ADB. Questo permette di collegare il device che sia Smartphone o un Tablet al proprio PC tramite USB ed eseguire una serie di comandi senza toccare il telefonino o tablet. Il tool consente, inoltre, di eseguire una shell.

Come si presenta ADB all’installazione

Potete scaricarlo e poi installarlo da questo link

È possibile accedere al comando ADB nella directory platform-tools. La notizia poco piacevole è che tale strumento non riesce a comunicare con un device danneggiato senza aver attivato la modalità di debug USB.

Recupero file, attiviamo il debug USB con lo schermo danneggiato

Per attivare il debug usb è necessario avviare lo smartphone in modalità ClockWorkMod Recovery premendo il pulsante Power + tasto Home + volume su o giù in base al modello di terminale in vostro possesso. Naturalmente, quest’ultima possibilità può avvenire solo se potete utilizzare il terminale con il mouse.

Questa recovery modificata, creata da ROM Manager, viene utilizzata sui dispositivi Android per installare custom ROM alternative, tweaks, effettuare backup e modifiche, wipe e formattazione di partizioni. Questa può essere installata tramite ADB, abilitando sempre il debug USB dalle Impostazioni, tramite l’inserimento di alcuni comandi (guarda sotto) oppure installando l’applicazione ROM Manager.

In alternativa, è possibile installarla tramite ADB utilizzando i seguenti comandi:

  1. aprire la cartella dove la CWM Recovery.img è salvata
  2. aprire una finestra di comando cliccando Shift + tasto destro in una zona vuota della cartella
  3. selezionare Apri finestra Power Shell qui
  4. connettere il dispositivo Android al PC
  5. inserire nella finestra il comando adb reboot bootloader per avviarlo in modalità fastboot/bootloader (in alcuni casi è richiesta la pressione di “OK” al comando “Allow USB debugging” per proseguire)
  6. Una volta che il device sarà entrato nella modalità bootloader, digitare questo comando: fastboot flash recovery twrp-2.8.x.x-xxx.img (modificare il nome con quello dell’ultima versione di recovery scaricata)
  7. Una volta che la CWM è stata flashata con successo sul dispositivo, tappare l’ultimo comando per riavviarlo: fastboot reboot

Dopo aver effettuato questa procedura, seguite questi passi:

  1. verificare, dalla modalità di recupero, la connessione con ADB
  2. scrivere il seguente comando: adb devices
  3. dare il consenso ad effettuare il backup di tutti i dati immettendo questo comando: adb pull /data/media/clockworkmod/backup ~ /Desktop/Datidelmioandroid

N.B. se siete poco esperti col computer, noi vi consigliamo di non utilizzare questi comandi ADB poiché un semplice errore potrebbe danneggiare in maniera permanente lo smartphone. Se questi comandi vi mettono ansia seguite il terzo metodo descritto qui di seguito.

Metodo 3: eseguire un backup di Android senza il debug USB attivo

Al giorno d’oggi esistono diversi programmi su Internet per poter recuperare i dati. Purtroppo, soltanto pochi riescono a fare bene il proprio lavoro. In questo caso ci affidiamo al programma DrFone per Android disponibile sia per PC Windows che per Mac. Il software è capace di accedere alla memoria interna del vostro terminale e salvare tutti i file presenti anche senza il debug USB attivo.

Attraverso la funzione “Estrazione dati da dispositivo danneggiato“, potrete recuperare dati da un dispositivo con lo schermo che non si accende. Ritornerete in possesso di foto, contatti, video, messaggi, file audio e quant’altro, anche sui device dove il display è completamente spento, nero, rotto e con modalità di debug USB disattivata. L’ unica cosa negativa che abbiamo riscontrato su questo interessante software, è che funziona solo con gli smartphone Samsung e inoltre, per accedere pienamente alle funzioni, è necessario acquistare la versione a pagamento.

Alessio Salome

Mi occupo principalmente di smartphone e tablet da più di 3 anni con una passione che mi spinge a tenermi aggiornato continuamente su tutte le novità in commercio. Scrivendo articoli, posso esprimere un parere obiettivo su ogni dispositivo che fa il suo ingresso nel mercato. Android è stato il mio primo sistema operativo mobile fin dal 2012 e da allora non l'ho più abbandonato. Blogger per passione ma anche per lavoro con collaborazioni attive con altri blog.

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