Apple Corporation si classifica quale società attenta al cambiamento e predisposta alla naturale evoluzione tecnica del comparto tecnologico futuro, che vede nella realtà aumentata e virtuale la prossima frontiera dell’usabilità delle piattaforme digitali.
E mentre si lavora strenuamente per la realizzazione di unità SoC sempre più miniaturizzate da adoperarsi nei comparti Mobile Phone & Portable Device, ci si concentra anche nei progetti legati agli ambienti di sviluppo delle tecnologie di imaging per nuovi sensori digitali di immagine.
Nello specifico, secondo quanto recentemente emerso dalle fonti, Apple avrebbe provveduto all’acquisizione di InVision Technology, azienda leader nel comparto delle nanotecnologie applicate all’imaging sensor.
Si tratta di una realtà che opera nel comparto della telefonia mobile e, più in generale, in quegli emisferi operativi in cui si richiedono implementazioni che conducano all’introduzione di un avanzato layer tecnologico applicato a componenti con spazio limitato, come appunto i moderni telefoni intelligenti.
Un diretto portavoce della compagnia di Tim Cook ha rilasciato una sua personale dichiarazione in cui si è detto che nelle intenzioni della società vi è l’interesse di procedere all’annessione iniziale e progressiva di piccole imprese tecnologiche e realtà di mercato i cui piani vengono discussi soltanto in una fase successiva.
Si tratta certamente di una dichiarazione perfettamente in linea con le strategie interne Apple, che nel periodo hanno previsto anche l’acquisizione di PowerbyProxi nel contesto dei sistemi indirizzati alle tecnologie di ricarica wireless mobile.
La nuova recente acquisizione era praticamente nell’aria già dal mese scorso, sebbene nessuna delle sue società si sia pronunciata sulla questione. Ad ogni modo, i segnali di un procedimento in tal senso sono stati piuttosto lampanti e derivanti da una serie di circostanze favorevoli e situazioni che hanno consentito di stabilire a propri le manovre di una società che punta in alto nel processo di innovazione.
In primo luogo, vi sono stati i riferimenti alla collaborazione dei membri di InVisage per Apple nel contesto LinkedIn, sebbene alcuni di loro non abbiano ancora aggiornato il proprio status di servizio. In aggiunta, la società ha anche estromesso la sezione interna del suo sito web relativa al dettaglio informativo dei profili senior staff.
In secondo luogo, vi è poi il manifestato riserbo avutosi con il silenzio stampa sui media e sui social, oltre che sui 27 brevetti registrati e non ancora trasferiti nel contesto societario Apple. Tra l’altro, evidenti segnali di una nuova acquisizione sono apparsi chiari dalle interviste chiuse con un No Comment diretto di diversi operatori interni.
In definitiva, la società di Cupertino si prepara ad affrontare una nuova avventura all’insegna dello studio e dell’applicabilità dei sistemi QuantumFilm di InVisage Technology, cui si corrisponde una tecnologia software applicata alla scienza dei materiali da adoperarsi al preciso scopo di creare le condizioni ideali per un’implementazione miniaturizzata delle componenti imaging nel rispetto dei parametri qualitativi Premium richiesti, anche in condizioni critiche di luminosità esterna.
La società promotrice e fautrice del progetto QuantumFilm descrive questo layer tecnologico come “uno strato fotosensibile fondato su una classe di materiali concepita dal team interno sulla base di una tecnologia a punti quantici nanoparticellari che vengono dispersi allo scopo di realizzare un array di imaging in fase di sintetizzazione. Un sistema che si assimila al metodo d’azione della vernice, in cui ogni substrato viene rivestito progressivamente e lasciato asciugare”.
I tradizionali sensori di immagine con base al silicio assorbono la medesima quantità di luce che si fa corrispondere ai sistemi InVisage, ma questi non beneficiano di un substrato sottile in grado di assorbire l’intero spettro luminoso. In tal caso, il nuovo sistema offre prestazioni di grado nettamente superiore rispetto al semplice layer in silicio in termini di efficienza ed elaborazione dello spettro.
InVisage, in particolare, non si è occupata soltanto dello sviluppo della tecnologia ma ha anche provveduto autonomamente alla realizzazione dei materiali fisici che costituiscono il substrato, grazie ad una fonderia dedicata con sede a Taiwan che sviluppa die sovrapposti completi di sensore di immagine di ultima generazione.
La recente acquisizione Apple è di importanza fondamentale, in considerazione del fatto che gli smartphone hanno assunto un ruolo centrale nel processo di acquisizione audio-video non professionale. Il trend, in questo caso, vede un preponderante aumento dell’interesse pubblico verso questo ramo della tecnologia, ancor più che in quello delle implementazioni software ed interattive delle piattaforme.
In aggiunta, la futura possibilità di avere a disposizione ottiche Premium spiana la strada ad ulteriori applicazioni pratiche di utilizzo che si applicano ai contesti della realtà virtuale ed aumentata Apple, ora al centro dell’attenzione del direttivo californiano.
Di fatto, stando alle dichiarazioni dirette dei portavoce InVisage, la tecnologia Quantum Film può essere utilizzata in applicazioni legate al contesto dell’IoT (Internet of Things) e come sistema base di autenticazione ed interazione virtuale in ottemperanza ai sistemi Face ID ed ai piani di sviluppo delle soluzioni ARKit per il segmento AR, VR ed MR.
Ulteriori applicazioni di questa tecnologia vedono aree di interesse parallele non direttamente affini agli interessi Apple, ma comunque utili a comprendere appieno il potenziale applicativo di una tecnologia che potrebbe trovare anche spazio nel segmento cinematografico delle riprese e quindi per le produzione di film in alta definizione.
Vi lasciamo con una serie di video ufficiali che riprendono quest’ultimo concetto d’implementazione, in attesa di avere un quadro più completo della situazione attuale e dei piani interni di sviluppo per quelle che saranno le tecnologie evolutive del futuro comparto imaging applicato al contesto mobile phone. Quanto conta per voi la qualità fotografica di uno smartphone? Rappresenta un’importante discriminante di scelta nell’adozione dell’uno o dell’altro dispositivo? A voi la parola.
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