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Crowdshipping: il futuro delle consegne a domicilio è affidato ai privati

La persona che non conosci. Magari il vicino. Quindi, immagina di vederti consegnare proprio dal tuo dirimpettaio quello che hai ordinato alcuni giorni prima su un sito di e-commerce. Si tratta della folla, o meglio, della “crowd” che oggi viene associata a tante attività. Anche se il principio è simile a quello della posta o di un pacco preso da un conoscente, esistono diverse forme: il sostegno può essere totale o parziale, urbano, interurbano o, addirittura, internazionale.

Che Cosa porta Chi?

Usufruendo dei servizi di consegna tradizionali come la posta o UPS, gli utenti di questo tipo di servizio beneficiano del fatto che una persona collega due punti (mittente e destinatario) per il trasporto di un pacchetto. Risultato: costi di spedizione ridotti, consegne veloci, orari di tempo spesso più appropriati.

Per tutti, questa è un’occasione per ottimizzare e rendere utili i propri spostamenti. Gli esempi non mancano e corrispondono sempre ad una particolare richiesta. Un posto nella valigia o nel bagaglio della vettura ed è l’occasione per chiunque per risparmiare qualcosa. 

Questo tipo di modello collaborativo, nel campo dei trasporti, entra in gioco nei problemi della logistica urbana: decongestionamento del traffico urbano, riduzione del rumore e dell’inquinamento atmosferico. È anche la preoccupazione ambientale a spingere lo sviluppo di piattaforme crowd: queste generano una migliore occupazione delle capacità di trasporto, utilizzando un percorso esistente per trasportare un prodotto e riduce il numero di veicoli su strada, oltre a promuovere uno sviluppo più sostenibile in città.

I vantaggi sono anche per il cliente finale che, sia a livello locale che internazionale, può vedere il tempo e il costo delle forniture decisamente ridotti.

Il crowdshipping non è un concorrente dell’economia tradizionale: oltre all’aspetto sociale di questo processo, riducendo i costi di trasporto o di ampliamento della gamma dei servizi offerti, può incoraggiare il consumatore finale ad optare per questa alternativa collaborativa. Se prendiamo l’esempio di consegna espressa, per il momento i mezzi storici sono quelli che ancora occupano la maggior parte del flusso delle consegne. Il futuro, però a quanto pare sarà della “folla”. Il crowdshipping, infatti, è oggi un’alternativa all’ecosistema esistente che non sempre soddisfa determinati requisiti del cliente: merci fuori misura, mancanza di efficacia o messa in dubbio della qualità del servizio. 

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