Il professor Ian Lane della Carnegie Mellon University Silicon Valley dà un nuovo significato al termine di smart car. Viaggia col suo sistema Capio e, con lui, avanza il progresso tecnologico che ci avvicina sempre più alla fantascienza. Con James Bond (Knight Rider) abbiamo ammirato il compagno di viaggio della supercar in grado di guidare in autonomia, osservare ciò che lo circonda, tenere le conversazioni. Grazie ai progressi nelle tecnologie dei sensori e dei veicoli autonomi, gli ingegneri ci avvicinano, giorno dopo giorno, a questa realtà fantascientifica.
Funzioni smart inerenti la navigazione e la conversazione sono il vero tallone d’Achille nel mondo reale o, meglio, sono rimaste in coda fino a ieri, finché il professor Ian Lane (Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale CMU Silicon Valley) non ha creato Capio.
“Stiamo portando questa tecnologia ad un livello che imita la capacità umana” ha annunciato il prof. Ian Lane. Il sistema Capio consente alle persone di interagire con una macchina al pari di un essere umano.
Esteriormente, Capio non lascia trapelare granché delle sue capacità: ha l’aspetto di una semplice barra nera montata sul cruscotto dell’auto, dotata di una fotocamera e sensori audio. Al di là della sua forma modesta, la tecnologia di Lane risolve tutti i problemi dei precedenti sistemi.
Il sistema smart car Capio sfrutta approcci di visione computerizzata: è capace di tracciare gesti e movimenti di ogni volto all’interno dell’auto. In questo modo, il veicolo può seguire la conversazione al pari di un essere umano riconoscendo la differenza tra i passeggeri che parlano tra loro e comprendendo quando si rivolgono direttamente a Capio.
In genere, per accedere alle indicazioni GPS o trovare ristoranti nelle vicinanze, i conducenti si affidano ai loro smartphone per indicare loro dove andare, ma è un sistema non privo di problemi.
Il problema più serio è la sicurezza: chi guida è spinto a guardare in basso per digitare sul telefono ed è questa una principali cause di incidenti mortali negli USA.
E’ vero, esistono veicoli più recenti ed avanzati dotati di sistemi di attivazione vocale installati direttamente nell’auto, ma sono ancora da perfezionare. Se c’è rumore di fondo nel veicolo, questi sistemi a comando vocale si guastano, non funzionano più
Si tratta di sistemi come Siri e Alexa che, ultimamente, sono stati migliorati ma c’è ancora molto da lavorare per perfezionarli. Spesso, falliscono quando nell’auto ci sono molte persone che parlano contemporaneamente tra loro: smettono di funzionare anche quando, ad esempio, si guida con i bambini che urlano dai sedili posteriori.
“Noi abbiamo sviluppato una tecnologia che ‘capisce’ e riconosce singoli oratori, quindi seppure 3-4 persone parlano contemporaneamente, il sistema Capio è in grado di scegliere una sola persona dalla discussione di gruppo e riconoscerla con un’elevata precisione“.
Tutto qua? No, il sistema non soltanto è capace di seguire la conversazione come un essere umano, può anche apprendere come un umano. Sfrutta i sistemi di deep learning per individuare le singole voci ed ottenere interazioni più accurate con le persone, nel tempo, proprio come i bambini imparano a riconoscere le voci dei genitori in mezzo alla folla.
Questo sistema avanzato di interazione uomo-computer e visione computerizzata a bordo risolve il rischioso problema di dover usare i telefoni in viaggio, permette al guidatore di avere le mani libere e poterle usare in altri modi.
Se, lungo la strada, puntate un ristorante che sembra interessante, basta chiedere a Capio. Vale la pena di fermarsi o no? Capio, a quel punto, utilizzando i dati GPS e la connessione Internet, individua ‘quel’ ristorante e visualizza le recensioni online che lo riguardano: potrebbe essere il ristorante giusto ma Capio potrebbe anche consigliare ristoranti più vicini ai vostri gusti.
Nel mese di ottobre, Lane è stato ospite del Tokyo Motorshow dove è stato invitato a presentare Capio come parte del nuovo concept vehicle PHEV di Mitsubishi Motors.
I sistemi di smart car noti come veicoli concept PHEV sono solo l’inizio, per Capio – riferisce Lane.
“Il futuro dei sistemi d’interazione uomo-computer ‘sensibili al contesto’ ci porteranno a sfruttare un tipo di interazione quotidiana con le macchine che ci farà sentire a nostro agio come se parlassimo con una persona“.
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