Il 13 dicembre si celebra il giorno di Santa Lucia e, in Italia, è noto come “il giorno più corto dell’anno” (fa anche una rima nel detto: “Santa Lucia, il giorno più breve che ci sia“). In realtà, ciò non accade scientificamente, poiché il giorno più corto è quello del solstizio d’inverno, il 21-22 dicembre, quando il Sole raggiunge la posizione più meridionale del suo percorso annuale attorno alla Terra.
Ciò è dovuto al cambio di calendario operato da Papa Gregorio XIII alla fine del XVI secolo, dopo precise osservazioni astronomiche. Con il cambiamento, decretato nel 1582, furono rimossi 10 giorni dal vecchio calendario (dal 5 si passò direttamente al 14 ottobre), eliminando così la differenza tra il calendario civile e solare. Pertanto, il solstizio, dal periodo del 13 dicembre, è passato all’attuale giorno 21 del mese. Il detto popolare, in altre parole, si riferiva solo all’evento del solstizio, con il Sole in posizione più distante rispetto a tutto il resto dell’anno, e il giorno più corto.
Così facendo, si continuò la tradizione di questi detti popolari, che in passato sono nati con riferimento a eventi astronomici o meteorologici. I detti, essendo molto vecchi, mantengono la loro forma sebbene l’evento sia cambiato nei secoli, a causa di cambiamenti nel calendario.
Lucia era una giovane donna della nobile e ricca famiglia di Siracusa negli anni delle persecuzioni contro i cristiani sotto l’imperatore Diocleziano, nel 304 d.C.
La giovane era fidanzata con un pagano, ma per mantenere una promessa fatta ad Sant’Agata, Lucia decise di non sposarsi (la promessa era che se la santa avesse guarito sua madre, non si sarebbe sposata, ma avrebbe dedicato la sua vita al cristianesimo e ai poveri). Il ragazzo non accettò il suo rifiuto e la denunciò come cristiana; denuncia per la quale la giovane donna fu torturata e uccisa: proprio il 13 dicembre, secondo la tradizione, si celebra il giorno del suo martirio.
Santa Lucia, nell’iconografia cristiana, è quasi sempre rappresentata con gli occhi su un piattino o una tazza perché, secondo la tradizione, questi le furono cavati in segno di rifiuto al suo ragazzo e delle persecuzioni fatte. La santa è conosciuta come la protettrice della vista, anche grazie al suo nome: Lucia viene dal latino Lux (luce).
Il corpo della santa fu derubato di Sicarusa dai Bizantini ma, poco dopo, tornò in Italia con la conquista di Costantinopoli da parte dei Veneziani. Ora, Santa Lucia riposa nella chiesa di San Geremia a Venezia, a pochi minuti a piedi dalla stazione ferroviaria. Ecco perché la stazione ferroviaria di Venezia si chiama “Santa Lucia”. Qui, il corpo del santo riposa in un’urna di vetro.
Le sue sacre spoglie tornarono a Siracusa nel dicembre 2004, per 7 giorni, durante le celebrazioni del 17° centenario del suo martirio. La partecipazione dei suoi devoti è stata così grande che, da quel momento, si sta pensando a un ritorno definitivo di Santa Lucia nella sua città natale. Ogni anno, il giorno di Santa Lucia viene celebrato con una serie di messe e pellegrinaggi alla chiesa.
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