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I 5 animali che potrebbero essere il vostro nuovo insulto preferito

L’evoluzione nei millenni è riuscita a dare vita ad animali bellissimi le cui forme e colori hanno ispirato artisti di ogni epoca. Detto questo, la natura è anche crudele e si è divertita a dare vita a esseri strani, tranquillamente definibili deformi e che non sono degli insulti solo perché sono di fatto poco conosciuti. Di esempio in realtà ce ne sono tanti, ma eccone alcuni particolari.

 

I 5 animali da cui prendere spunto per insultare i propri amici

Considerando gli avvenimenti recenti non si può fare altro che nominare il pesce porco il cui nome scientifico è Oxynitus Centrina mentre il soprannome è squalo che grugnisce. Non ci vuole molto a capire il perché di tutto questo visto che in generale il suo aspetto sembra più il risultato di una fusione fatta tra un piccolo squalo, la parte posteriore con anche pinna caudale, e un maiale con il suo muso unico per un habitat marino. È più comune nell’Atlantico, ma si trova anche nel Mediterraneo però verso le coste africane. Può arrivare a un metro e mezzo di lunghezza e purtroppo è a rischio di estinzione.

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Un altro animale particolare è il Gharial, o Gavialis gangeticus. È una specie di coccodrillo, uno dei più lunghi al mondo visto la capacità di raggiungere i 4,5 metri di lunghezza, ma diciamo che non è esattamente temibile. La forma particolare della bocca lo rende idoneo a cacciare solo piccole prede come crostacei, pesci e poco altro. Diciamo che l’evoluzione in questo caso è stata un po’ randomica, ma se è sopravvissuto fino ai giorni nostri qualcosa vorrà dire. È in pericolo di estinzione, ma ovviamente è colpa dell’uomo.

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Il nittibio maggiore è senza ombra di dubbio un volatile in grado di incutere timore con il suo sguardo da ebete. Si tratta di un uccello sudamericano e dovrebbe essere conosciuto per il suo piumaggio estremamente mimetico che gli permette di stare nascosto in piena vista di giorno o per la sua abilità di cacciare di notte, ma l’aspetto oscura tutto il resto. Rispetto ai precedenti due però non è in pericolo.

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La rana viola, nota ai meno come Nasikabatrachus sahyarensis, è quello che è, un anfibio sproporzionato, come si può vedere dall’immagine di copertina. Si presenta con arti e testa piccolissimi rispetto al resto del corpo e questo la costringe a rimanere ferma la maggior parte del tempo però incredibilmente riesce a difendersi da predatori non eccessivamente troppo grossi. Vive in una piccola zona del Sud dell’India ed è a rischio a causa della scomparsa dell’habitat.

Per finire c’è ovviamente l’animale ritenuto più brutto in generale, con anche un nome per non lasciare correre la fantasia, l’aye-aye. È un primate del Madagascar e se il suo aspetto da persona appena alzata dopo una notte di baldorie non è abbastanza, ci pensano i sui versi acuti continui a completare il tutto, con anche l’aggiunta di un comportamento fastidioso. Anche in questo non c’è rischio di vederla sparire.

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Ph. credit via Wikipedia

Giacomo Ampollini

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