Grazie ad un progetto di ricerca coordinato dall’Università di Parma, è stato effettuato il ritrovamento di un frammento fossile del cranio di un Homo sapiens. La scoperta è avvenuta nel Po grazie al docente dell’Università di Parma, Davide Persico e al momento si trova nel Museo di Storia Naturale dell’Ateneo. Seguiranno ora diverse ricerche per determinare la storia di questo nostro antenato, grazie al progetto ACAMAR.
Persico, docente di Paleontologia all’Università di Parma e Direttore del Museo di Storia Naturale dell’Ateneo, ha effettuato la straordinaria scoperta a causa dell’eccezionale secca del Po. Nonostante dunque il pericolo siccità nella zona, qualcosa di buono è emerso dalla tragica situazione in cui versa il grande fiume del Nord del nostro Paese.
Si tratta nello specifico di una porzione di cranio umano arcaico, composta dalle due ossa parietali e dall’osso occipitale. Il ritrovamento è stato possibile grazie alla collaborazione con Living the River, un progetto nato dalla passione di un ragazzo di nome Cristian per il Po, la vita all’aria aperta e la pesca. Come afferma il fondatore sul sito web di Living the River, il progetto “nasce dalla volontà di condividere le emozioni che il Po regala con chiunque lo desideri.”
Il ritrovamento del fossile è stato effettuato a valle della confluenza con il fiume Adda, nella zona della barra fluviale di Isola Serafini, a Monticelli d’Ongina, un comune nella provincia di Piacenza in Emilia-Romagna.
Il fossile è stato già segnalato alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Parma e Piacenza, ed è attualmente custodito nel Museo di Storia Naturale dell’Università di Parma, responsabile dunque al momento della sua conservazione e che sarà a capo della ricerca multidisciplinare per lo studio del reperto.
Si tratterà di un complesso progetto di ricerca, denominato “ACAMAR”, in cui saranno studiate ed esaminate la paleoantropologia, la paleogenetica e la geochimica del fossile umano. Le indagini obiettivo del progetto avranno luogo nei prossimi e saranno svolte in collaborazione tra la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio, l’Università di Parma, l’Università di Milano, l’Università di Bologna e il Museo Paleoantropologico del Po di San Daniele.
Quest’ultima è una piccola realtà locale in provincia di Cremona, fondato nel 1998 per opera del GNP Gruppo Naturalistico Paleontofilo e del Comune di San Daniele Po, una realtà unica nel panorama culturale cremonese.
L’analisi del progetto ACAMAR avrà lo scopo di ricostruire la storia di un fossile unico nello scenario paleontologico padano. I risultati della ricerca saranno poi pubblicati su riviste scientifiche internazionali. Al termine degli studi il fossile verrà invece esposto nella nuova esposizione permanente del Museo di Storia Naturale dell’Università di Parma.
Ph. Credit: Museo di Storia Naturale dell’Università di Parma
Fonte: Università di Parma
Anche quest'anno Apple ha deciso di lanciare una promozione speciale in occasione del Black Friday! Per ben 4 giorni, dal…
Negli ultimi anni, la ricerca clinica è rivolta all'attenzione sulla ketamina, un farmaco noto soprattutto come anestetico, per il suo…
Il termine Black Friday ha avuto origini molto diverse rispetto all’attuale associazione con lo shopping. Ecco una panoramica delle tappe…
I suoni che esprimono emozioni, come risate, pianti, grida di sorpresa o gemme di dolore, sono un fenomeno umano che…
L'uso della cannabis in adolescenza è da tempo associato a un aumento del rischio di sviluppo psicosi, ma i meccanismi…
Il cervello umano è un sistema straordinario che opera al limite tra ordine e caos, un punto in cui le…