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Alberi di Natale: tra veri o falsi quali sono migliori per il pianeta?

Se l’impennata delle vendite di alberi artificiali e in altri negozi segnala un tentativo da parte dei consumatori di diventare green, forse dovrebbero rivedere questo loro tentativo. Con 8 milioni di alberi veri in procinto di essere acquistati questo Natale, l’idea di salvarne uno dall’ascia potrebbe spingere nella convinzione di essere diventati tutti un po’ più rispettosi dell’ambiente.

Ma ambientalisti e analisti non sarebbero d’accordo. Prendiamo, ad esempio, un dettaglio del prodotto chiave di queste migliaia di alberi artificiali: sono fatti di plastica.

 

Un problema dei nostri giorni: la plastica

La fabbricazione di un albero di plastica crea una buona parte della produzione di carbonio. Circa due terzi, secondo il dott. John Kazer del Carbon Trust. Un altro quarto è creato dalle emissioni industriali prodotte quando viene realizzato l’albero. Inoltre, vengono spesso spediti a lunghe distanze prima di arrivare nel negozio e poi nelle nostre case.

Un albero artificiale ha un’impronta di carbonio equivalente a circa 40 kg di emissioni di gas serra – che è più del doppio di un albero reale che termina la sua vita in discarica e più di 10 volte quello di un albero reale che viene bruciato. In alcuni Paesi, vengono offerti anche servizi di raccolta di alberi veri che distruggono e che vengono riutilizzati nei giardini e nei parchi – il modo più ecologico per smaltire il proprio albero reale.

Un vero albero, che viene riciclato o che continua a crescere in un vaso o in giardino, può avere emissioni trascurabili o addirittura negative, secondo Kazer. Ma un albero reale potrebbe comportare un’impronta di carbonio di 16 kg di CO2 se finisce in discarica perché l’albero si decompone e produce gas metano, che è 25 volte più potente di un gas serra rispetto alla CO2.

Quando si acquista un albero vero, quindi, gli esperti consigliano di verificare che sia prodotto localmente o, almeno, coltivato con una certificazione FSC per evitare le emissioni derivanti dal trasporto e dall’importazione. 

Alcuni produttori, come nel Regno Unito, piantano più alberi di quanti ne vengano abbattuti ogni anno. Riducendo le emissioni del trasporto degli alberi e riciclandoli, i veri alberi di Natale possono essere positivi dal punto di vista climatico, creando un ambiente benefico per la rimozione del carbonio dall’atmosfera.

La maggior parte degli alberi finti sono realizzati in PVC – una plastica che è notoriamente difficile se non impossibile da riciclare perché richiede attrezzature speciali. Il consiglio è – se già si possiede un albero artificiale – di tenerlo e continuare ad usarlo. 

Per quanto riguarda gli alberi in vaso – che possono essere piantati in giardino quando Natale è passato e riutilizzati anno dopo anno – stanno crescendo in popolarità. Gli alberi in vaso vengono coltivati ​​da semi in vasi che vengono poi immersi nel terreno che – sostengono i coltivatori – offrono numerosi vantaggi. La pianta è più stabile e, grazie ai fori appositamente progettati nel vaso, rimangono protetti da un terra più fresca e con un’adeguata temperatura delle radici più costanti. 

Federica Vitale

Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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