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Il bioma intestinale è un aspetto fondamentale del nostro organismo tanto che molte patologie vengono sempre più spesso collegata a uno squilibrio di quest’ultimo. Proprio quando si parla di interferenze, l’alcol è tra le sostanze che va a interagire con i microbi presenti all’interno dell’intestino. Un nuovo studio sta cercando di spiegare le differenze tra i vari individui quando si parla di consumo delle suddette bevande.
Le parole degli autori dello studio e ricercatori alla UCM: “Lo studio rappresenta un progresso significativo nella nostra comprensione del ruolo del microbiota intestinale nel comportamento motivato, in particolare il comportamento del consumo volontario di alcol. Questo potrebbe essere fatto attraverso l’uso di probiotici (batteri), prebiotici (il cibo dei batteri) e/o simbiotici (sia prebiotici che probiotici).”
Lo studio ha raccolto i dati necessari andando a seguire il consumo di alcol di 507 studenti dell’Università di Madrid. Il consumo di sostanze alcoliche è stato collegato senza ombra di dubbio ad aumento del volume degli actinobatteri così come si è potuto trovare un fenotipo fecale ben specifico. Oltre a questo è stato fatto anche un esperimento con dei topo di laboratorio con dei risultati particolarmente interessanti.
In un gruppo sperimentale di topi è stato fatto un trapianto di microbiota intestinale proveniente da esemplari alcol dipendenti. Al gruppo di controllo è stato fatto un trapianto di microbiota da esemplari sani. È stato poi visto come il primo gruppo consumava molto più alcol rispetto all’altro gruppo nonostante la disponibilità era la stessa.
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