Foto di Natasha Connell su Unsplash
Le autorità sanitarie dell’Oregon hanno confermato tre casi di una rara e devastante malattia cerebrale, nota per il suo decorso rapido e inesorabile. La patologia in questione è fatale nel 100% dei casi conosciuti, e ha suscitato grande preoccupazione nella comunità medica e nella popolazione locale. Le indagini sono in corso per determinare l’origine dei contagi e valutare eventuali rischi per la salute pubblica.
La malattia diagnosticata è la malattia di Creutzfeldt-Jakob (CJD), una patologia neurodegenerativa appartenente al gruppo delle encefalopatie spongiformi trasmissibili. Si tratta di una condizione estremamente rara, con un’incidenza media di circa uno o due casi per milione di persone ogni anno. Tuttavia, l’insorgenza di tre casi in un’area geografica ristretta come quella dell’Oregon ha immediatamente attirato l’attenzione delle autorità.
La CJD colpisce il cervello in modo rapido e irreversibile, causando perdita di memoria, cambiamenti comportamentali, disturbi della coordinazione e, infine, coma e morte. Il decorso è spesso fulminante: la maggior parte dei pazienti muore entro un anno dalla comparsa dei primi sintomi. Non esiste al momento una cura nota per questa malattia, né terapie in grado di rallentarne in modo significativo la progressione.
Secondo i primi rapporti del Dipartimento della Salute dell’Oregon, i tre pazienti colpiti non sembrano avere legami familiari diretti, né essere stati esposti a rischi comuni noti. Questo rende più complesso il tracciamento dell’origine del contagio e pone interrogativi su eventuali fattori ambientali o nuove varianti della malattia.
La CJD può presentarsi in forma sporadica, ereditaria o acquisita. La forma sporadica, che rappresenta la stragrande maggioranza dei casi, si manifesta senza cause apparenti. Tuttavia, esistono anche forme trasmissibili, seppure molto rare, legate all’esposizione a tessuti cerebrali infetti, spesso in contesti sanitari non adeguatamente sterilizzati o, in passato, attraverso il consumo di carne infetta da “mucca pazza”.
Gli esperti rassicurano che il rischio di contagio per la popolazione generale è estremamente basso. La malattia non si trasmette per via aerea né tramite contatto casuale. Tuttavia, la comunità medica sta rafforzando le misure di sicurezza nei presidi ospedalieri e raccomanda prudenza in ambito chirurgico, soprattutto nelle procedure neurologiche.
L’Oregon Health Authority ha avviato un’indagine epidemiologica approfondita, coinvolgendo anche i Centers for Disease Control and Prevention (CDC) per un supporto tecnico e scientifico. I familiari dei pazienti sono stati informati, e verranno sottoposti a controlli per escludere altre eventuali infezioni.
Nel frattempo, i cittadini sono invitati a non farsi prendere dal panico ma a informarsi da fonti affidabili. Le autorità ribadiscono l’importanza della vigilanza, senza però cedere all’allarmismo. Gli aggiornamenti continueranno nei prossimi giorni, man mano che emergeranno nuove informazioni sulle cause e l’eventuale evoluzione della situazione.
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