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Alzheimer: l’aiuto dall’Intelligenza Artificiale

L’Intelligenza Artificiale è attualmente un argomento controverso a causa di come le sue diverse applicazioni possono rovinare la vita a molte persone, nello specifico rubando il lavoro. Al tempo stesso, se usata bene, può anche migliorare la vita come quando viene utilizzata in ambito medico. Un recente esempio riguarda il morbo di Alzheimer e come l’IA sia stato apparentemente in grado di individuare un gene prima ignorato e responsabile per la comparsa della patologia.

Nello specifico, i ricercatori dell’Università della California hanno sfruttato un sistema di Intelligenza Artificiale per individuare un enzima specifico, PHGDH, e il gene che lo codifica, come un possibile responsabile dietro al morbo di Alzheimer in quanto più attivo nelle persone con già una diagnosi di questo tipo.

 

L’aiuto dell’Intelligenza Artificiale nello studio del morbo di Alzheimer

Un aspetto importante dietro questo enzima è che va a interagire con altri due geni presenti all’interno delle cellule cerebrali. Quest’altri geni sono fondamentali per la lotta all’infiammazione e all’eliminazione delle scorie all’interno del cervello, due aspetti fondamentali per quanto riguarda il morbo di Alzheimer. Questa scoperta apre nuove possibilità alla lotta a questa patologia.

Le parole dei ricercatori: “Per arrivare a questa scoperta è stato necessario ricorrere all’intelligenza artificiale moderna per formulare la struttura tridimensionale in modo estremamente preciso. Ora abbiamo un candidato terapeutico con un’efficacia dimostrata che ha il potenziale per essere ulteriormente sviluppato in test clinici. Potrebbero esserci classi completamente nuove di piccole molecole che possono essere potenzialmente sfruttate per lo sviluppo di future terapie. Purtroppo, le opzioni terapeutiche per il morbo di Alzheimer sono molto limitate. E al momento la risposta ai trattamenti non è eccezionale.”

Giacomo Ampollini

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