Molto patologie sono collegate tra loro e secondo un nuovo studio, anche l’Alzheimer e l’Atrofia Corticale Posteriore. Quest’ultima è caratterizzata da problemi alla vista che rende difficile la consapevolezza spaziale. Già in precedenza erano stati messi in relazione a causa di cambiamenti patologici del cervello molto simili, ma c’è sempre stata difficoltà nel farlo.
I sintomi della PCA compaiono verso i 59 anni e secondo lo studio, che ha interessato 1092 individui affetti dalla suddetta, nel 94% dei casi sono stati segnali rivelatori del morbo di Alzheimer. Se questo collegamento venisse confermato si può parlare di ridurre la prima visita per una diagnosi di 4 anni, che in malattie come queste possono cambiare di molto il decorso.
Le parole dei ricercatori dell’Università della California: “Abbiamo bisogno di una maggiore consapevolezza della PCA in modo che possa essere segnalata dai medici. La maggior parte dei pazienti si rivolge al proprio optometrista quando iniziano a manifestare sintomi visivi e può essere indirizzata a un oculista che potrebbe anche non riuscire a riconoscere l’APC. Abbiamo bisogno di strumenti migliori in ambito clinico per identificare precocemente questi pazienti e sottoporli a trattamento.”
L’Alzheimer e la PCA condividono la presenza di livelli amiloide e di proteine, forse i due segnali più concreti che si hanno sulla malattia; l’accumulo durante il tempo sembrano di fatto i responsabili. Nella PCA l’accumulo è localizzato soprattutto nella posteriore del cervello e sembra colpire più spesso le donne rispetto agli uomini. I ricercatori ora sperano di avere un nuovo passo per capire meglio le due patologie.
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