Nell’ormai continuo tentativo di cercare un trattamento per trattare, prevenire o anche solo mitigare l’avanzata del morbo di Alzheimer, un nuovo studio ha scoperto una proteina particolare. Si tratta della ABCA7 e potrebbe avere la peculiarità di poter difendere il nostro organismo dalla suddetta malattia. La suddetta riesce a interagisce con condizioni come l’infiammazione, ma anche il colesterolo. Partendo da questa basa si possono trovare nuovi trattamenti.
Un aspetto importante di questa proteina è che anche in una persona sana, normalmente i livelli scendono ed è stato visto che più sono bassi questi livelli più è alto il rischio di arrivare al morbo di Alzheimer, e questo vale anche con i casi più precoci. Una scoperta basata anche sulla presenza di molte varianti genetiche relative alla proteina.
Le parole dei ricercatori: “Abbiamo dimostrato che la deplezione del colesterolo riduce i livelli di ABCA7 nelle microglia e negli astrociti umani, ma non nelle cellule neuronali. Ma gli studi sul genoma indicano solo una proteina e non ci dicono nulla su come funziona o come influenza una malattia. Il nostro obiettivo è rivelare le funzioni di ABCA7 e utilizzare ciò che apprendiamo sul suo ruolo nella patologia per trasformarlo in una terapia efficace contro il morbo di Alzheimer.”
L’infiammazione relativa al morbo di Alzheimer è cronica, una condizione che al posto di essere utile all’organismo causa sempre danni. La proteina in questione, combattendo con la condizione, finisce per vedere i livelli diminuire aumentando il rischio della malattia. L’obiettivo quindi rimane sviluppare trattamenti in gradi di tenere i livelli costanti.
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