Ormai cresce l’attenzione degli utenti riguardo i dati e le informazioni che forniamo sui social network, sopratutto dopo gli scandali come quello di Cambridge Analytica che coinvolse Facebook. Ma che cosa sappiamo di quanti e quali dati raccolgono su di noi i siti di e-commerce come il colosso Amazon? Quanto conosce Amazon su di noi? Sicuramente conoscerà a memoria tutti i nostri gusti e preferenze in fatto di shopping, musica, film e libri. Inoltre abbiamo tutti i dati raccolti da Alexa, a cui chiediamo davvero di tutto!
Sappiamo infatti che Amazon tiene infatti traccia di ciò che acquistiamo o inseriamo nella Lista Dei Desideri, le ricerche che facciamo e i prodotti che visualizziamo su Amazon (e su siti correlati come Zappos e Diapers). Sappiamo che li raccoglie per fornirci un servizio migliore e suggerirci dei prodotti che possano rientrare nei nostri interessi, ma è anche da tener conto che in questo modo conosce tutti i nostri gusti ed in un certo senso anche i nostri bisogni. Inoltre è a conoscenza dei nostri dati e degli indirizzi dove ci siamo fatti spedire la merce.
Se poi facciamo uso di servizi come Kindle e Audible, mettiamo a conoscenza Amazon anche dei nostri gusti in fatto di musica e di lettura, dei libri e dei brani che abbiamo comprato o solo sfogliato.
Se poi abbiamo anche comprato un Tablet Fire, i dispositivi di Amazon, dobbiamo sapere che utilizza una versione di Android personalizzata per il il sito di e-commerce. Potrebbe quindi fornire molti dati all’azienda di Bezos. Inoltre con Prime Video e Twitch (il sito di videogiochi in streaming di Amazon) conosce tutto ciò che abbiamo visto, cercato ed i giochi che abbiamo scelto. Così come accade anche per il database di film e programmi, IMBD, anche questo di proprietà di Amazon. È vero che non si tratta di dati particolarmente sensibili, ma i nostri gusti potrebbero comunque svelare molto su di noi.
La maggior quantità di dati proviene poi dall’utilizzo del sistema di domotica, Alexa. Non solo infatti Alexa registra ciò che le diciamo direttamente, ma inizia a registrare ogni qualvolta sente pronunciare una data parola chiave. Ci sono stati casi in cui non solo Alexa ha registrato involontariamente delle conversazioni, ma le inviò addirittura per sbaglio ad un utente che aveva invece fatto richiesta di ricevere le sue registrazioni e si è visto invece inviare i file di qualcuno che neppure conosceva.
Amazon ha però dichiarato al sito Axios, che solo una parte delle interazioni di Alexa con l’utente vengono ascoltate dagli addetti dell’azienda, per scoprire se possono essere apportati dei miglioramenti. L’accesso a questo tipo di dati è consentito solo ad un numero molto limitato di dipendenti ed è strettamente controllato, stando a quanto riportato dal sito di e-commerce.
Per cercare di tutelare i propri interessi si può ad esempio cancellare spesso la cronologia di navigazione e disattivare la raccolta dei dati di navigazione da parte del sito. Se ci si preoccupa invece di quello che Alexa potrebbe sentire e registrare, si può disattivare il microfono premendo prolungatamente l’apposito pulsante sui dispositivi Alexa ed Echo. Inoltre su Amazon vi è anche la possibilità di controllare ed eventualmente eliminare le registrazioni di Alexa.
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