Con il grande sviluppo ed utilizzo della rete Internet anche il modo di fare acquisti è cambiato. Se, infatti, prima si acquistavano principalmente prodotti nei negozi e centri commerciali, ora si acquistano principalmente online, sui vari siti e piattaforme e-commerce disponibili, di cui senza dubbio spicca Amazon, l’azienda di Jess Bezof.
Amazon ha avuto una crescita esponenziale della propria piattaforma, con milioni e milioni di acquirenti in più ogni anno, merito dell’ottimo servizio e facilità di ordine, delle politiche ottimali di reso, dei prezzi molto convenienti rispetto ai negozi fisici, ai continui contenuti aggiuntivi, come per esempio Amazon Prime Video.
Ma se l’azienda ha avuto una crescita così esponenziale, potrà mai fermarsi? Ci sarà una rivale che gli ruberà il posto, o sarà una crescita incontrastabile? Molti esperti si pongono questa domanda.
“Nessun altra società tecnologia produce così tante cose scollegate, su tale scala, come Amazon”. Questo è l’inizio della lunghissima analisi, un reportage di oltre 14mila parole, scritto per il New Yorker dall’ex reporter del New York Times Charles Duhigg, premio Pulitzer 2013. Il succo di queste ben 14.000 parole è molto conciso: “Amazon è inarrestabile”. Il risultato si ottiene mescolando argomenti pratici, economici, prospetti futuri ecc.
L’azienda è quella che da più posti di lavoro al mondo, con tantissimi magazzini e sedi ormai in tutto il mondo, e continuano ad aumentare. Quindi significa che il lavoro non manca, bensì aumenta costantemente. Ma soprattutto, il motivo per cui Amazon sembra imbattile è perché non esiste una vera alternativa. Alibaba è una piattaforma, ma è principalmente orientale e pochi dalle altre parti del mondo acquistano lì, considerando anche i tempi di dogana e spedizione, oltre al fatto che Amazon è nettamente più efficiente in tutti i campi.
Interessante, infine, la dichiarazione nel pezzo, di Tim Wu, professore di legge alla Columbia: “Amazon è il sogno proibito di qualsiasi microeconomista. Se sei un consumatore, è perfetto per massimizzare l’efficienza di trovare ciò che il consumatore desidera e ottenerlo nel modo più economico e veloce possibile. Ma il fatto è che molti di noi non sono solo consumatori. Siamo anche produttori, o produttori e dipendenti, oppure viviamo in città in cui i rivenditori hanno cessato l’attività perché non possono competere con Amazon, e quindi Amazon ci mette in competizione con noi stessi”.
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