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Anidride carbonica vs metano: un nuovo modo per combattere l’effetto serra

Notizia recente è che l’anidride carbonica ha raggiunto concentrazioni mai viste dalla comparsa dell’uomo e questo ha fatto nuovamente scattare dei campanelli d’allarme per quanto riguarda i cambiamenti climatici. I gas serra si stanno accumulando e questo causando un aumento delle temperature che a sua volta sta causando la liberazione di altri gas serra dal suolo e uno tra questi è il metano. Quest’ultimo è il secondo gas più presente, ma influisce sul fenomeno sopracitato 84 volte di più rispetto alla CO2.

Considerato questo dato alcuni ricercatori della Stanford hanno ipotizzato un modo particolare questo aumento dei gas e dell’effetto serra. La loro idea è usare l’anidride carbonica in un modo nuovo, ma con l’intenzione di aumentarne la concentrazione dell’atmosfera. Questo è un male? Ovviamente si, ma l’aumento è una diretta conseguenza della diminuzione del metano e quindi una diminuzione proprio dell’effetto serra.

 

Più anidride carbonica: un’ipotesi utopistica

Per fare questo bisognerebbe trovare un qualcosa il cui risultato è la produzione di anidride carbonica e che vada a sostituire il metano, ma allo stato attuale delle cose non esiste ed è un peccato. I ricercatori dello studio hanno calcolato un sistema del genere permetterebbe il ritorno ad una concentrazione uguale ai livelli pre-industriali che tradotto in numero significa una riduzione del riscaldamento globale del 15%.

Un’altra ipotesi sarebbe quella di creare sistemi complicati che bruciano il metano liberando nell’aria biossido di carbonio. Per farlo si potrebbero creare dei giganteschi elettroventilatori al cui interno presentano zeoliti. Questo materiale grazie alla suo porosità catturerebbe il metano così da poter convertire.

Ecco una dichiarazione degli autori in merito a tale possibilità: “Un’array da 100×100 m che elabora aria a una velocità del vento di 20 km/h convertire il 20 percento del metano in aria potrebbe generare in genere fino ai 5 milioni di dollari di reddito all’anno funzionando al 90 percento della capacità. La conversione del metano sarebbe probabilmente più costosa per tonnellata rispetto alle emissioni negative per CO2, e il suo potenziale costo e redditività restano incerti, ma potrebbe produrre maggiore clima e valore economico a causa della maggiore potenza del metano come gas serra.”

Giacomo Ampollini

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