Si potrebbe pensare che il legame che c’è tra l’uomo e l’alcol sia, appunto, solo un nostro appannaggio. Di fatto non è così e in natura ci sono molti esempi di animali che finiscono per inebriarsi eccessivamente con sostanze fermentate. Non si parla di casi sporadici che magari qualcuno di noi ha già visto online, ma secondo una nuova ricerca è un comportamento insito in molte specie e non qualcosa di abituale.
Andando oltre all’effetto inebriante dell’etanolo, sostanza che si crea dalla fermentazione, il motivo dietro a cui gli animali dovrebbero consumare alimenti del genere sembra riguardare soprattutto la parte energetica. Si parla di qualcosa piena di zuccheri il che si traduce in energia di facile accesso il che va oltre all’effetto collaterale, oltre che all’incapacità della maggior parte delle specie di assorbire proprio l’etanolo.
Le parole dei ricercatori: “L’etanolo è molto più abbondante nel mondo naturale di quanto pensassimo in precedenza e la maggior parte degli animali che mangiano frutta zuccherina saranno esposti a una certa quantità. Dopo che le piante hanno sviluppato frutti, linfe e nettari ricchi di zucchero e il lievito ha sviluppato la produzione di etanolo per difendere queste risorse, alcuni animali potrebbero aver acquisito una maggiore efficienza metabolica nei confronti dell’etanolo per consentire il consumo di alimenti contenenti etanolo.”
Da questo punto di vista c’è però quindi una netta differenza tra gli animali e l’uomo. Nel primo caso il consumo di alimenti alcolici è per l’energia e quindi l’effetto inebriante è solo collaterale e non voluto. L’uomo, dal canto suo, vorrebbe evitare del tutto la parte calorie per poter beneficiare solo di uno stato alterato.
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