L’ansia e la depressione non sono solo patologie che riguardano gli adulti. Ma possono essere sperimentati anche dai bambini. Disturbi che i ricercatori chiamano “disturbi interiorizzanti“. Purtroppo, per gli adulti può diventare difficile capire quando un bambino ne sta soffrendo.
Ora, i ricercatori dell’Università del Vermont hanno sviluppato un sistema che usa sensori e intelligenza artificiale per rilevare i segni di disturbi interiorizzanti nei bambini. Una tecnologia, assicurano, che è più veloce di esperti e più accurato dei genitori nel rilevarli.
Il team UVM descrive il suo sistema di rilevamento dei disordini in uno studio pubblicato mercoledì scorso sulla rivista PLOS ONE. Per lo studio, il team ha chiesto a 63 bambini, alcuni con noti disturbi interiorizzati e altri senza, di indossare un sensore di rilevamento del movimento mentre completano un “compito di induzione dell’umore“. Una tecnica di ricerca comune progettata per sollecitare determinate azioni o sentimenti.
In questo caso, quella sensazione era ansia. Un ricercatore avrebbe portato ogni bambino in una stanza con scarsa illuminazione, mentre formulava dichiarazioni minacciose come “Ho qualcosa da mostrarti” e “Stiamo zitti così che non si svegli“.
Una volta che la coppia ha raggiunto un terrario coperto nella parte posteriore della stanza, il ricercatore avrebbe rimosso rapidamente la copertura e tirato fuori un serpente falso.
Il ricercatore avrebbe quindi assicurato al bambino che tutto andava bene e li avrebbe fatti giocare con il serpente falso, presumibilmente per Per evitare qualsiasi trauma permanente.
Normalmente, i ricercatori avrebbero visto una registrazione dell’esercizio del serpente e valutato manualmente le azioni e il discorso di un bambino per diagnosticare un disturbo di interiorizzazione.
Ma un algoritmo addestrato per elaborare i dati raccolti dal sensore è stato in grado di identificare i bambini con disordini con un’accuratezza dell’81%. Un livello più alto di quello fornito dal questionario padre standard. E aveva solo bisogno di analizzare 20 secondi di dati per prendere una decisione.
“Qualcosa che di solito con settimane di formazione e mesi di codifica possono essere eseguiti in pochi minuti di elaborazione con questi strumenti “
ha detto la ricercatrice Ellen McGinnis in un comunicato stampa.
I bambini in crescita con disturbi internalizzanti non trattati hanno un rischio maggiore di abuso di sostanze e suicidio da adulti. Quindi il team è fiducioso che la sua ricerca potrebbe aiutare più di questi bambini a ottenere l’aiuto di cui hanno bisogno mentre sono ancora giovani.
In seguito, i ricercatori hanno in programma di perfezionare il loro algoritmo e vedere se possono allenarlo per distinguere tra l’ansia e depressione. Alla fine, sperano di vedere il sistema usato nelle scuole o negli uffici dei medici, sottoponendo a screening i bambini per i disordini potenzialmente letali che potrebbero essere in agguato sotto la superficie.
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