Quando 66 milioni di anni fa la Terra fu sconvolta dall’impatto di un asteroide, la vita sul pianeta fu quasi annientata e le conseguenze dell’impatto furono catastrofiche. Per questo nessuno di noi vorrebbe trovarsi faccia a faccia con una di queste gigantesche rocce spaziali, che ci piomberebbero addosso a gran velocità infuocandosi nell’atmosfera terrestre. Ma l’asteroide Apophis sembra non volerci accontentare.
Secondo recenti osservazioni, l’asteroide Apophis si avvicinerà notevolmente alla Terra il 13 aprile del 2029 e, per chi è superstizioso e anglosassone, sappiate che sarà un venerdì! In questa data l’asteroide del diametro di 300 metri sarà così vicino alla Terra da essere visibile ad occhio nudo e da spingersi all’interno della cintura di satelliti per le comunicazioni in orbita attorno alla Terra.
Queste nuove osservazioni, ottenute con il telescopio Subaru all’inizio del 2020, hanno rivelato che su Apophis agisce l’effetto della cosiddetta accelerazione Yarkovsky. In astronomia il cosiddetto effetto Yarkovsky indica una variazione, da lungo tempo ipotizzata, indotta dalla radiazione solare sull’orbita degli asteroidi; questa spinta è misurabile col radar. L’effetto viene prodotto nel momento in cui gli asteroidi assorbono energia dal Sole e la re-irradiano nello spazio come calore.
I risultati di questa nuova osservazione, mostrano che Apophis si allontana di circa 170 metri all’anno da un’orbita puramente gravitazionale. Secondo i ricercatori questo potrebbe rendere ancora più probabile l’ipotesi di un impatto di Apophis con la Terra. Il fatidico momento non sarà però in occasione del passaggio ravvicinato del 2019, bensì nel 2068.
Secondo quanto dichiarato da Dave Tholen dell’Istituto di Astronomia (IFA) dell’Università delle Hawaii sull’effetto Yarkovsky, si tratta di un fenomeno di accelerazione che deriva da una forza estremamente debole su un oggetto a causa della radiazione termica non uniforme. Tutti gli asteroidi hanno bisogno di riattivare come calore l’energia che assorbono dalla luce solare per mantenere l’equilibrio termico, e questo processo che cambia leggermente l’orbita dell’asteroide.
Questa forza è particolarmente importante per l’asteroide Apophis, poiché influenza la probabilità che si possa schiantare sulla Terra nel 2068. Cosa che potrebbe accadere secondo i calcoli dell’orbita eseguiti da Davide Farnocchia del Jet Propulsion Laboratory, coautore dello studio.
I ricercatori ritenevano assolutamente impossibile uno schianto di Apophis sulla Terra, ma questo era prima che venisse tenuto in considerazione l’effetto Yarkovsky e lo spostamento dall’orbita che genera. Il rilevamento di questo effetto che agisce su Apophis rende lo scenario di un eventuale impatto 2068 ancora possibile.
Come ha dichiarato Tholen, “sappiamo da tempo che un impatto con la Terra non è possibile durante l’avvicinamento del 2029”. L’affermazione deriva da anni di osservazione precise del movimento di Apophis nel cielo da quando fu scoperto nel 2004.
Proprio per l’importanza di un eventuale impatto, i ricercatori sono ora all’opera per determinare l’entità dell’effetto Yarkovksy e il modo in cui questa influisce sull’orbita di Apophis.
Foto di Родион Журавлёв da Pixabay
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