Le arachidi sono salutari, con un basso contenuto di grassi ed un alto contenuto di proteine, offrono molti nutrienti e grassi sani. I semi di arachide, detti anche noccioline, sono i semi della pianta leguminosa Arachis hypogaea.
Questi gustosi semi possono essere gustati in una notevole varietà di modi, sia tostati, salati o al naturale, nonché in molte preparazioni come il burro di arachidi. Ma vediamo nello specifico quali sono le caratteristiche che le rendono un aiuto per la nostra salute.
Le arachidi sono una fonte di coenzima Q10, fondamentale per il corretto funzionamento di molti organi e per lo svolgimento di numerose reazioni chimiche che hanno luogo nell’organismo. I semi di arachide hanno anche un alto contenuto di proteine (in una manciata di noccioline vi sono infatti ben 7,3 g di proteine) e sono anche una buona fonte di niacina, contribuendo quindi alla buona salute del sistema nervoso e della circolazione sanguigna.
Recenti ricerche sulle arachidi hanno riscontrato la presenza di antiossidanti. Il contenuto di antiossidanti delle arachidi tostate è paragonabile a quello di more e fragole, e di molto superiore a quello di mele, carote e barbabietole. Le arachidi contengono alte concentrazioni di polifenoli, principalmente un composto chiamato acido p-coumarico, e che la tostatura ne aumenta la concentrazione.
Le arachidi sono inoltre ottime per la salute delle ossa grazie al loro contenuto di manganese e fosforo. Aiutano anche a prevenire la depressione, grazie al loro elevato contenuto di triptofano, che aumenta il rilascio di serotonina aiutando a combattere la depressione.
Lo zinco predente nelle arachidi aiuta inoltre la produzione di vitamina A. La vitamina A, o retinolo, ha un’importanza fondamentale per la nostra vista poiché insieme ai suoi precursori, i carotenoidi, fa parte dei componenti della rodopsina, la sostanza presente sulla retina che dà all’occhio la sensibilità alla luce.
La vitamina A è inoltre utile per lo sviluppo delle ossa e per il loro rafforzamento nel tempo, per la crescita dei denti e si distingue per la sua capacità di fornire una risposta immunitaria al nostro organismo.
Mangiare arachidi aumenta anche il livello di colesterolo buono nel sangue, aiutando dunque a ridurre il rischio di malattie cardiache nel lungo termine.
Con l’aumento dell’utilizzo delle arachidi nell’industria alimentare, sono in aumento anche i casi di allergia o intolleranza a questo seme, presente, direttamente o come derivato, in una quantità di cibi confezionati. È contenuta anche in prodotti per l’infanzia, come componente di latte adattato o come eccipiente polivitaminico.
Gli allergeni principali sono rappresentati da tre proteine (Ara h1, Ara h2, Ara h3). Questi allergeni restano stabili al calore, per cui rimangono attivi anche dopo la tostatura e la cottura. L’allergia alimentare alle arachidi si manifesta precocemente con un’incidenza dell’11,8% e permane per tutta la vita.
La reazione può avvenire per contatto, inalazione e, soprattutto, per ingestione. I sintomi della reazione allergica sono asma, angioedema e shock anafilattico acuto. Le conseguenze pongono l’allergia alle arachidi tra quelle emergenti e potenzialmente pericolose, tanto che molte compagnie aeree americane non offrono più arachidi ai passeggeri. Numerose industrie, quindi, hanno cura di evidenziare la presenza di arachidi come ingrediente e come possibile presenza in tracce.
Foto di forwimuwi73 da Pixabay
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