La navicella spaziale Orion della NASA è sulla strada del ritorno sulla Terra, che dovrebbe avvenire l’11 dicembre con un ammaraggio nell’Oceano Pacifico, quando si concluderà dunque la missione Artemis I della NASA. Ma prima di intraprendere il suo viaggio verso casa, la navicella spaziale ha salutato la Luna con il suo secondo e ultimo passaggio ravvicinato.
Il flyby di rientro è infatti avvenuto con successo alle 10:43 CST (17:43 ora italiana) di lunedì 5 dicembre, con la navicella Orion che ha sorvolato la Luna ad una distanza dalla superficie di 129,7131 chilometri.
Diverse ore prima del sorvolo lunare, il veicolo spaziale ha eseguito un’accensione dei motori per una correzione della traiettoria alle 4:43 CST (11:43 ora italiana). Per la manovra sono stati utilizzati i propulsori del sistema di controllo della reazione sul modulo di servizio. L’accensione è durata appena 20,1 secondi e ha modificato la velocità del veicolo spaziale di 2,24 km/h.
Il burn eseguito invece per il flyby di rientro ha utilizzato il motore principale del veicolo spaziale sul modulo di servizio dell’ESA (European Space Agency), ed è durato 3 minuti e 27 secondi. L’accensione per il flyby di rientro ha modificato la velocità del veicolo spaziale di circa 1054,12 km/h. È stata l’ultima grande manovra del motore per questo test di volo della navicella Orion nella missione Artemis I.
Il flyby di rientro è infatti l’ultimo passaggio necessario ad Orion per acquisire la spinta giusta per fare rientro sul nostro Pianeta. Nel frattempo il team di gestione della missione Artemis I, si è riunito e ha chiesto il permesso di poter dispiegare le sue forze per il recupero risorse al largo della costa della California prima dell’ammaraggio di Orion previsto per l’11 dicembre.
Non appena Orion si tufferà nell’Oceano infatti, una squadra di sommozzatori, ingegneri e tecnici lascerà la nave su piccole imbarcazioni per dirigersi verso la capsula. Una volta raggiunta la navicella, sarà assicurata e rimorchiata a poppa della nave, dove è stato creato un apposito sistema che permetterà alla navicella di essere posizionata sul ponte della nave in sicurezza.
La nave di recupero sarà la USS Portland, sulla quale sono state completate tutte le prove già la scorsa settimana, secondo quanto dichiarato dalla direttrice delle manovre di atterraggio e recupero, Melissa Jones del Kennedy Space Center della NASA.
Ph, Credit: NASA, blog Artemis I
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