Un asteroide grande quasi quattro campi da calcio si sta avvicinando pericolosamente alla Terra. La roccia spaziale è conosciuta con il nome di Apophis, dall’antico dio del caos egiziano. Venerdì sera l’asteroide è arrivato a 10,4 milioni di miglia dalla superficie terrestre. È circa 44 volte la distanza tra la Terra e la Luna. Ma il prossimo avvicinamento che avverrà il 13 aprile 2029, porterà l’asteroide entro 19.000 miglia dalla Terra, ovvero tra il nostro pianeta e la Luna. In quel preciso istante l’asteroide potrebbe essere così vicino da entrare in collisione con i satelliti per comunicazioni ad alta quota in orbita attorno alla Terra.
Secondo gli scienziati tuttavia il rischio di impatto con il nostro pianeta tra 8 anni è del tutto inesistente. Al contrario l’avvicinamento del 2029 potrebbe essere una valida occasione per poter studiare la roccia spaziale dato che al momento non esistono immagini della superficie dell’oggetto. Nel 2029 l’asteroide sarà persino visibile ad occhio nudo apparendo come un punto di luce in rapido movimento che inizia nel cielo notturno sopra l’emisfero australe. L’animazione qui sotto mostra quale sarà la distanza tra Apophis e la Terra tra otto anni. I punti blu rappresentano i satelliti in orbita e la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) è in rosa.
Apophis ha avuto origine dalla fascia degli asteroidi tra Marte e Giove. Finora, la NASA sa che è composta da rocce di silicato, nichel e ferro. Dopo il 2029, Apophis avrà più incontri vicini alla Terra, passando di nuovo nel 2036 e nel 2068. Non c’è possibilità di impatto nel 2036, ma i calcoli della NASA suggeriscono una possibilità su 380.000 che Apophis possa colpire la Terra nel 2068.
Fino all’anno scorso, gli astronomi pensavano che fosse impossibile che Apophis avrebbe colpito la Terra nel 2068, ma un nuovo studio ha dimostrato che l’asteroide stava cambiando velocità e direzione nel tempo. Questi cambiamenti derivano da un processo noto come accelerazione Yarkovsky: poiché gli asteroidi assorbono energia dal sole, irradiano l’energia sotto forma di calore, il che cambia leggermente i loro percorsi orbitali. Una recente ricerca ha scoperto che questo sta accadendo ad Apophis e potrebbe dunque convalidare l’ipotesi di un possibile impatto con la Terra nel 2068.
Ph. Credit: ESA
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