Il concept di questo artista mostra il percorso di volo pianificato della sonda spaziale OSIRIS-REx della NASA durante il suo sorvolo finale dell'asteroide Bennu. Ph. Credit: NASA / Goddard / University of Arizona
La sonda spaziale della NASA, OSIRIS-REx, ha compiuto il suo ultimo sorvolo dell’asteroide Bennu, prima di riprendere di nuovo la sua strada verso la Terra con il suo prezioso carico di frammenti della roccia spaziale.
Questo ultimo passaggio segna dunque la fine di questa danza spaziale di ricerca tra l’asteroide Bennu e la sonda OSIRIS-REx, durata ben due anni e mezzo. Ora la sonda della NASA indugerà ancora un po’ nei pressi dell’asteroide per cui è stata progettata, prima di intraprendere, a maggio, quel viaggio di quasi 322 milioni di chilometri che la riporterà sulla Terra.
OSIRIS-REx, con i frammenti dell’asteroide a bordo, dovrebbe giungere sul nostro Pianeta il 24 settembre 2023. Da quel momento i ricercatori potranno finalmente analizzare un pezzo della storia del nostro Universo, che si spera possa aiutarci a capirla e conoscerla meglio. Questi preziosi campioni potrebbero rispondere a molti dei nostri quesiti sulla nascita dei Pianeti come il nostro e dei sistemi planetari.
Questa pietra miliare che la missione di OSIRIS-REx sta per raggiungere, rappresenta però anche una sfida per la missione. Come spiega infatti Michael Moreau, vice responsabile del progetto per la missione OSIRIS-REx al Goddard Space Flight Center della NASA, “lasciare le vicinanze di Bennu a maggio ci pone in un ‘punto debole’, quando la manovra di partenza consumerà l’esigua quantità di carburante a bordo del veicolo spaziale”.
Si tratterà infatti, secondo quanto affermato da Moreau, della più grande e impegnativa manovra propulsiva della sonda sin dal primo suo primo avvicinamento all’asteroide Bennu nell’ottobre del 2018. Il team della missione dunque, non potrà rilassarsi fino a che la sonda non sarà al sicuro nella sua traiettoria verso casa.
OSIRIS-REx durante il suo ultimo sorvolo, durato quasi sei ore e coprendo più di una rotazione completa dell’asteroide, ha scattato alcune immagini della superficie dell’asteroide da poco più di 3 km di distanza. Ora il team della NASA sperano che questi mostrino come è cambiatasi augura che le immagini possano mostrare come è cambiata la superficie di Bennu dopo la raccolta del campione di OSIRIS-REx.
Dopo il “Touch and Go” (TAG) del 20 ottobre 2020, la manovra per la raccolta dei campioni, il team ha programmato questo ultimo sorvolo proprio per osservare come la piccola esplosione per la raccolta dei detriti, potrebbero aver alterato la superficie dell’asteroide Bennu.
Dante Lauretta, scienziato planetario presso l’Università dell’Arizona e ricercatore principale per OSIRIS-REx, ha spiegato in un comunicato che “esaminando la distribuzione del materiale scavato intorno al sito TAG, impareremo di più sulla natura dei materiali superficiali e sotterranei, oltre che sulle proprietà meccaniche dell’asteroide”.
Tra circa una settimana le due immagini potrebbero essere elaborate. A breve quindi potremmo scoprire nuove informazioni su ciò che il TAG ha provocato su Bennu. Ancora del lavoro da fare dunque, in attesa che inizi il difficile viaggio della sonda verso casa e che OSIRIS-REx torni sulla Terra nel 2023.
Ph. Credit: NASA / Goddard / University of Arizona
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