Gli astronomi dell’Università di Durham in Inghilterra hanno fatto un’entusiasmante scoperta riguardo la nostra galassia – in particolare, hanno finalmente individuato il suo margine estremo.
Utilizzando come guida le galassie vicine, l’astrofisico Alis Deason e i suoi colleghi hanno stabilito che il diametro esatto della Via Lattea è di 1,9 milioni di anni luce (con un margine di errore di 0,4 milioni di anni luce). La notizia è stata riportata in un articlo pubblicato dal team su arXiv.org, un archivio ad accesso aperto con decine di migliaia di articoli di accademici e scienziati. Un’iniziativa importante che aiuterà gli astronomi nelle future scoperte.
Rosemary Wyse, astronomo della Johns Hopkins University, ha riferito alla rivista ScienceNews della nuova misurazione della Via Lattea che dovrebbe “aiutare gli astronomi a stuzzicare le altre proprietà galattiche”. Questo è un riferimento al fatto che, per esempio, più realizziamo le vere dimensioni della Via Lattea, più riusciremo a capire quali (e quante) galassie ruotano attorno ad essa.
In questo momento, sono circa 60 le galassie note attorno alla Via Lattea, ma l’aspettativa è che questa nuova scoperta porterà ad identificarne altre.
Il team ha eseguito simulazioni al computer per studiare come si formano le galassie e ha prestato molta attenzione al modo in cui due galassie si formano una accanto all’altra. La gravità di entrambe le galassie fanno sì che queste si scontrino l’una con l’altra e quando si esce oltre l’alone oscuro di una galassia come la nostra, le velocità delle piccole galassie diminuiscono. Gli astronomi del team di Deason hanno scoperto lo stesso tipo di rallentamento delle velocità della galassia vicino alla Via Lattea, che li ha aiutati a individuare il margine della nostra galassia, a circa 950.000 anni luce dal centro della Via Lattea.
“In molte analisi dell’alone della Via Lattea, il suo confine esterno è un vincolo fondamentale”, scrivono i ricercatori nel loro articolo. “Spesso la scelta è soggettiva, ma come abbiamo sostenuto, è preferibile definire un margine esterno motivato fisicamente e/o osservativamente. Qui abbiamo collegato il confine della materia oscura sottostante all’aureola stellare osservabile e alla popolazione di galassie nane.”
Il documento continua affermando che ora ci sono “grandi speranze” che i dati futuri forniranno una misurazione più accurata delle distanze più lontane della Via Lattea e delle sue galassie vicine.
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