Il nostro Paese nei giorni scorsi, ha subito un attacco hacker che ha avuto come obiettivo diversi siti governativi, tra cui quello del ministero della Difesa, del ministero degli Esteri e il sito dei Carabinieri. Ad essere stati colpiti sono stati anche Tim, la banca Bper e la multiservizi A2A.
Al momento sembrano essere una decina i siti sotto attacco. Per quanto riguarda i siti delle aziende colpite sembra non essere stato rilevato nessun problema, mentre i siti istituzionali sembrano avere alcuni problemi di accesso.
L’attacco è stato rivendicato dal gruppo hacker russo NoName 057(16), il quale ha affermato di aver lanciato l’offensiva in risposta alla visita del Presidente del Consiglio in Ucraina. Il gruppo sarebbe infatti vicino ai servizi segreti esteri russi. Nel frattempo l’agenzia nazionale per la cybersicurezza ha affermato di essere già a lavoro sul caso.
La rivendicazione è stata fatta dal gruppo sui canali Telegram, dove ha continuato a fornire dettagli sull’attacco hacker e ha annunciato che ve ne potrebbero essere degli altri. Si sarebbe trattato di attacchi di tipo Ddos (Distributed Denial of Servic, attacco distribuito di negazione del servizio).
Si tratta di un malfunzionamento dovuto a un attacco informatico in cui si fanno esaurire deliberatamente le risorse di un sistema informatico che fornisce un servizio ai client.
In questo tipo di attacco hacker, viene prodotto un massiccio traffico dei dati in entrata che inonda i siti bersaglio e che proviene da molte fonti diverse, in grado di interrompere le normali operazioni. La molteplice provenienza del traffico creato in entrata rende di fatto impossibile fermare l’attacco bloccandone una singola fonte.
Il gruppo che ha rivendicato l’attacco hacker è tra i gruppi russi più attivi nella guerra informatica parallela al conflitto tra Russia ed Ucraina. È nato poco meno di un anno fa, nel marzo del 2022 ed è entrato subito nel vivo dell’azione con una serie di attacchi contro enti governativi e importanti infrastrutture sia in Ucraina che nei Paesi che la supportano.
Non è il primo attacco hacker subito dall’Italia da gruppi filorussi. Già lo scorso anno il gruppo Killnet aveva infatti provocato diversi danni prendendo di mira il sito del Senato, del ministero della Difesa e di quello degli Esteri.
Foto di Elchinator da Pixabay
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