Una rara tempesta solare potrebbe portare l’aurora boreale fino a sud degli Stati Uniti. In genere questo fenomeno si può osservare alle latitudini più settentrionali di Alaska, Canada e Scandinavia. Ma una forte tempesta solare scoppiata il 20 Marzo potrebbe renderlo visibile anche alle regioni più a sud come Wyoming, Nebraska e Indiana.
Dette boreali o australi, a seconda se si verificano nell’emisfero nord o sud, le aurore sono un fenomeno ottico che deriva dal sole. Occasionalmente su di esso si formano delle macchie solari, che sono il risultato di zone particolarmente cariche.
Queste zone emettono delle particelle energetiche, generalmente elettroni, che insieme formano il vento solare. Questo si muove attraverso lo spazio interplanetario con delle velocità tipicamente comprese tra i 400 e gli 800 chilometri al secondo, trascinando con sé parte del campo magnetico solare.
Nel momento in cui raggiunge la Terra, il vento solare interagisce con la ionosfera terrestre. Nel momento in cui gli elettroni entrano in contatto con gli atomi dell’atmosfera, emettono delle luci di varie lunghezze d’onda.
Il motivo per cui l’aurora boreale sarà visibile ad una latitudine così meridionale, è la recente forte attività delle macchie solari. I brillamenti solari, come quello avvenuto il 20 marzo, possono sovralimentare il bagliore dell’aurora in modo che la sua visibilità sia più estesa del solito.
I primi strumenti a risentire delle forti tempeste solari sono i satelliti. Le particelle dei raggi cosmici erodono i pannelli solari e riducono la generazione di energia del due per cento circa all’anno interferendo con i circuiti elettronici. Una grande tempesta solare può «invecchiare» un satellite di 1-3 anni in poche ore, provocando centinaia di anomalie, da comandi erronei ma innocui fino a scariche elettrostatiche distruttive.
Ma non solo, anche le linee di distribuzione elettrica, già fragili, riportano gravi danni durante le tempeste solari. I grandi trasformatori, data la loro messa a terra, sono elettricamente suscettibili ai danni causati da correnti continue geomagneticamente indotte. Queste possono provocare picchi di temperatura di 200 gradi o più negli avvolgimenti, causando la vaporizzazione del liquido di raffreddamento e arrostendo letteralmente il trasformatore.
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