Dopo pochi giorni dalla Superluna di sangue, nei cieli del nord degli Usa e del Canada, si è potuto assistere a delle meravigliose aurore boreali, che si sono mostrate nelle notti di mercoledì e giovedì.
Come previsto dall’avviso dello Space Weather Prediction Center, le tempeste geomagnetiche minori, di grado G1, si sono verificate maggiormente ieri notte. Ciò che le ha rese particolarmente visibili è stata l’influenza di una polarità positiva e ricorrente, che sta ad indicare un flusso ad alta velocità del foro coronale solare. Il disturbo geomagnetico temporaneo provocato dal vento solare, noto come tempesta geomagnetica, rende maggiormente visibili le “luci del Nord”, come sono chiamate in inglese le aurore boreali.
Grazie alle previsioni dello Space Weather Prediction Cente, si è potuto ammirare questo fenomeno puntando lo sguardo all’orizzonte, verso Nord. Dalle 20:00 di mercoledì alle 2:00 di giovedì, ora locale, in Alaska, Canada e alcune località del Nord degli Stati Uniti, ovviamente solo dove il cielo era sereno.
L’aurora boreale consiste in un fenomeno ottico dell’atmosfera terrestre, che si manifesta sotto forma di bande luminose di diverse forme e colori che cambiano in forma e colore, maggiormente nelle tonalità di rosso-verde-azzurro, chiamati archi aurorali. Si verifica sia nel Circolo Polare Artico che Antartico.
L’aurora boreale nasce dall’interazione tra protoni ed elettroni di originate dal vento solare con la ionosfera terrestre. Queste particelle eccitano gli atomi dell’atmosfera che quando perdono l’eccitazione emettono luce di diverse lunghezze d’onda.
Nell’emisfero boreale generalmente è visibile oltre il Circolo Polare Artico, ma in caso di tempeste geomagnetiche e solari, il fenomeno dell’aurora boreale può essere visto anche al di sotto del Circolo, proprio come in questo caso.
Infatti oltre ad essere osservata in Canada e Stati Uniti, è stato possibile osservarla in zone più a sud del solito anche in Europa ed Asia.
In Europa generalmente è possibile osservarla nelle zone all’estremo Nord di Svezia, Norvegia, Finlandia, Russia, Canada, Alaska ed in Islanda e Groenlandia. Meno frequentemente nel Nord dell’Irlanda ed in Scozia, dove è maggiormente visibile in caso di tempeste geomagnetiche.
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