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Balene a quattro zampe? Un tempo esistevano e avevano i piedi palmati

Scoperto in Perù il fossile di una balena alquanto particolare. Si tratta infatti di una specie con quattro zampe, dotata di piedi palmati e artigli. Secondo i ricercatori infatti, questo particolarissimo ritrovamento fossile, appartiene ad una sorta di cetaceo primordiale, ancora non completamente adattato alla vita marina.

Il corpo di questo animale assomiglia vagamente a quello di una enorme lontra, ed il suo ritrovamento potrebbe aggiungere importanti tasselli alla storia di come i cetacei si siano diffusi e adattati all’ambiente acquatico.

 

Il viaggio delle balene, nate in Asia e diffuse in tutto il mondo

I primi fossili di balena sono stati rinvenuti in India ed in Pakistan, per questo si crede che la transizione dalla terra all’acqua sia avvenuta nel Sud dell’Asia all’incirca 50 milioni di anni fa.

Il dottor Travis Park, studioso dell’evoluzione dei cetacei, ha affermato che il processo evolutivo delle balene è tra quelli maggiormente documentati, che mostra come i piccoli mammiferi si siano evoluti fino ad arrivare ai giganti marini, i mammiferi che sono ritornati a vivere nelle acque. Park ha dichiarato che “nonostante il buon repertorio fossile delle diverse fasi evolutive, rimangono ancora dei dubbi su come le prime balene si siano inizialmente diffuse in tutto il mondo“.

I ricercatori ritengono che il loro viaggio sia iniziato nel Sud dell’Asia e proseguito verso ovest lungo la rotta che segue la costa dell’Africa, giungendo in fine all’Oceano Atlantico, tramite il quale hanno raggiunto il Nord America circa 40 milioni di anni fa. I ricercatori non sono però ancora a conoscenza di quale sia stata la rotta precisa tramite la quale si sono diffuse e quale fosse stato il loro aspetto all’epoca.

 

Il fossile ritrovato in Perù cambia le rotte di diffusione della balena

A rispondere ad alcuni dei quesiti degli studiosi potrebbe essere proprio il fossile di questa balena ancestrale ritrovato in Perù. Una proto-balena conosciuta con il nome di protocetidio, la cui relativa ricerca è stata pubblicata sulla rivista Current Biology.

Da tempo è nota la presenza di fossili di balena lungo le coste del Perù, e questo nuovo ritrovamento conferma la presenza in questi luoghi di questi cetacei. I ricercatori hanno datato il ritrovamento fossile utilizzando come riferimento i microfossili che sono stati trovati accanto ad esso. Dall’analisi è emerso che si tratterebbe di un animale vissuto circa 46,2 milioni di anni fa. Secondo il dott. Oliver Lambert, del Royal Belgian Institute Sciences, co-autore dello studio, si tratta del primo fossile di balena quadrupede ritrovato nell’Oceano Pacifico ed il più antico delle Americhe. Inoltre è uno dei più completi mai ritrovati, escludendo i ritrovamenti effettuati in Pakistan.

 

Il Peregocetus pacificus, la balena con quattro zampe

Si tratta di un fossile stupendamente conservato che dimostra che questa antica specie di proto-balena, conosciuta con il nome di Peregocetus pacificus, presentava caratteristiche ancora miste, adatte sia ad un ambiente acquatico che terrestre.

Il P. pacificus, era infatti dotato di quattro arti, ciascuno con quattro dita. Inoltre l’anatomia dello scheletro suggerisce che si trattasse di zampe palmate, come quelle della lontra che oggi conosciamo. La forma della lunga coda, visibile nello scheletro, suggerisce che questo animale abbia avuto una vita prevalentemente acquatica. Si tratterebbe di un tipo di coda simile a quella del castoro, che l’animale muoveva in modo ondulatorio per ottenere la spinta necessaria per inseguire le prede nuotando.

Come ha suggerito il dott. Travis, l’animale poteva usare la coda e le zampe palmate per nuotare velocemente, ma anche per muoversi sulla terraferma.

 

Le balene potrebbero aver fatto un viaggio meno diretto di quello che si pensava

Il fatto che questo fossile sia stato ritrovato lungo le coste del Perù, suggerisce che la diffusione delle ancestrali balene dal Sud dell’Asia, non sia stata così diretta come si era finora creduto. Potrebbero infatti aver intrapreso una rotta più meridionale, giungendo prima in Sud America. Secondo Travis, il collocamento di questo fossile nell’albero genealogico delle balene, indicherebbe infatti che le balene si siano spinte dal Nord Africa attraverso il Sud dell’Atlantico, che all’epoca distavano la metà di quanto siano oggi lontani. Giunte sulla costa Atlantica del Sud America, alcune si sarebbero spinte verso il Pacifico giungendo sulle coste peruviane, mentre altre verso il Nord America.

Questo implica che le balene apparse inizialmente in Asia, si siano diffuse in tutto il pianeta in meno di 10 milioni di anni, raggiungendo sia il Nord Atlantico che il Pacifico.

Valeria Magliani

Instancabile giramondo, appassionata di viaggi, di scoperte e di scienza, ho iniziato l'attività di web-writer perché desideravo essere parte di quel meccanismo che diffonde curiosità e conoscenza. Dobbiamo conoscere, sapere, scoprire e viaggiare, il più possibile. Avremo così una vita migliore, in un mondo migliore.

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