Le balene, giganti del mare che cantano, possenti, potenti, ma così vulnerabili di fronte all’uomo. Purtroppo la vita per questi animali non è facile e da quanto le barche moderne solcano i mari la loro vita è diventa parecchio più difficile; non si parla della caccia che purtroppo in Giappone è tornata legale, ma altro. Il rumore della navi, l’inquinamento chimico sono dei pericoli già di per sé in più che anche la possibilità di andare a sbattere contro gli scafi per via della confusione data dai sonar.
Solo tra il 2007 e il 2016 sono stati i dati, non esattamente confermati, questi scontri tra natura e l’uomo sono stati 1.200. Gli scontri possono sembrare non esattamente dolorosi, ma quest’anno sono quattro le balene grigie morte solamente nella zona di San Francisco. Un’altra analisi ha visto che gli ultimi 43 scontri hanno portato a 16 morti.
Attualmente per chi comanda una nave sa che esistono diversi sistemi che cercando di evitare questi scontri. Per esempio esiste un’applicazione dedicata chiamata WhaleAlert che servono alle navi per evitarlo e ovviamente sensori acustici che invece cercando di tenere lontani questi giganti. Di recente è stata sviluppata una nuova tecnologia ovvero sensori termici.
Il sistema è costituito da una serie di telecamere a infrarossi che rivelano tali mammiferi attraverso le differenze di temperatura; questi animali sono sono a sangue caldo mentre l’acqua è fredda. Un computer sarà collegato ai sensori e grazie all’apprendimento automatico ci sarà una lettura sempre più accurata di quello che sarà in torno alla nave. Questo sistema non andrà a sostituire quelli già esistenti, ma andrà a coesistere così dal cercare di avere più possibilità.
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