E’ ormai tristemente noto quanto la Grande Barriera Corallina sia in difficoltà da tempo. Si tratta di una straordinaria raccolta di quasi 3.000 coralli che si estendono lungo la costa nord-orientale dell’Australia. Coprendo un’area della dimensione dell’Italia, la più grande struttura vivente sulla Terra.
Negli ultimi anni vaste aree sono state devastate da un fenomeno ecologico noto come lo sbiancamento dei coralli. Una specie di incendio boschivo subacqueo causato da un’improvvisa ondata di acque insolitamente calde. Dal 2016, metà della Grande Barriera Corallina è stata sbiancata, il che può portare alla morte permanente.
Probabilmente continuerà. Accanto allo sbiancamento, anche i problemi locali come il deflusso delle acque luride, il sovrasfruttamento e il danno ai coralli dai subacquei maldestri hanno lasciato il segno sul sito del patrimonio mondiale.
Con un tale assalto di fattori di stress causati dall’uomo, la Grande Barriera Corallina, una delle sette meraviglie del mondo naturale, dovrebbe essere lasciata in pace?
“Secondo me, il turismo è straordinariamente positivo per la barriera corallina” dice James Kerry. Un ricercatrice presso la James Cook University nel Queensland e coordinatrice della Australian National Coral Bleaching Taskforce.
“Praticamente nessuno” dei problemi ambientali della Grande Barriera Corallina, dice Kerry, può essere attribuito al turismo.
Le vere minacce, dice, sono lo sbiancamento dei coralli, i cicloni e una stella marina che consuma coralli chiamata Corona di spine. Negli ultimi anni, tuttavia, lo sbiancamento è stato il principale aggressore e principalmente nella parte settentrionale della barriera corallina.
Il cambiamento climatico, che sta causando un aumento delle temperature oceaniche in tutto il mondo, è la ragione principale alla base di questo.
“Vivere la barriera corallina di persona è un modo fantastico per conoscere questa grande meraviglia della natura.”
Kerry incoraggia ancora le persone a vederlo, e le persone lo fanno.
Oltre due milioni visitano la barriera corallina ogni anno, afferma Mark Read, direttore scientifico attivo presso la Great Barrier Reef Marine Park Authority.
“I visitatori della barriera saranno molto probabilmente sorpresi dall’ecosistema sottomarino e, con una buona guida turistica, scopriranno anche come e perché la barriera corallina sta lottando”
dice Kerry.
Quindi, secondo gli esperti, visitare la barriera corallina non solo non è pericoloso. Ma è qualcosa che va fatto almeno una volta nella propria vita. Prima che l’inquinamento la distrugga.
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