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Batteri contro la depressione: così i probiotici possono aiutare alcune persone

Secondo un nuovo studio, i batteri buoni, quelli noti come probiotici, possono di fatto aiutare le persone che soffrono di depressione ad avere più pensieri felici. Questa scoperta è stata fatta semplicemente osservando dei volontari, due gruppi divisi. Entrambi prendevano dei farmaci specifici, ma uno dei due integrava appunto con altro. Il risultato è stato particolarmente netto.

Nel corso di un mese, i volontari che oltre agli anti-depressivi ricevano dei trattamenti per aumentare la presenza di batteri buoni nell’organismo hanno visto una risposta migliore. Che la flora intestinale risulti essere importante per molti altri aspetti a livello di salute non è una novità, ma questo studio mette in luce un filo diretto con quella mentale.

 

Batteri e depressione

Le parole della psichiatra Anna-Chiara Schaub dell’Università di Basilea: “Può darsi che quattro settimane di trattamento non siano sufficienti e che ci voglia più tempo per stabilizzare la nuova composizione della flora intestinale. Sebbene l’asse microbioma-intestino-cervello sia stato oggetto di ricerca per diversi anni, i meccanismi esatti devono ancora essere completamente chiariti. Con una conoscenza aggiuntiva dell’effetto specifico di alcuni batteri, potrebbe essere possibile ottimizzare la selezione dei batteri e utilizzare la migliore miscela per supportare il trattamento della depressione.”

L’importanza dei batteri in questo caso è comunque strettamente legata a un trattamento farmacologico specifico. Da soli i probiotici non servono a nulla e lo si può dire tranquillamente fin da subito nonostante si voglia ampliare tale studio per capire effettivamente quanto sia valido l’effetto positivo. Si vuole capire se si può tirare fuori un trattamento ancora più mirato.

Giacomo Ampollini

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