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Bennu: la NASA chiede aiuto al Vaticano per analizzare l’asteroide

Il Vaticano aiuterà la NASA ad analizzare i preziosi campioni dell’asteroide Bennu raccolti nel 2020 e che ora stanno per tornare sul nostro Pianeta. Si tratterà di un evento importantissimo per la nostra conoscenza dello spazio e delle origini di asteroidi e pianeti.

Bennu non aveva infatti l’aspetto né il comportamento previsto. La sua conformazione, la sua struttura e la temperatura hanno dato vita a diverse teorie e ipotesi sulla formazione e sull’evoluzione di questo asteroide. Per questo la NASA decise che era giunto il momento di analizzare la sua composizione.

 

Il prelevamento dei campioni su Bennu

Si decisi quindi per una missione di prelevamento di un campione della superficie di Bennu, da parte della sonda OSIRIS-Rex. Si decise quindi di effettuare un operazione di tuch-and-go (TAG) sull’asteroide Bennu. Questo significa che la sonda avrebbe solo toccato brevemente la superficie dell’asteroide per catturare campioni di rocce e polveri da riportare sulla Terra per essere analizzati.

Si tratta di una complicatissima operazione di robotica spaziale, in cui è necessario manovrare la sonda ed il suo braccio per la raccolta del campione e provocare inoltre una piccola esplosione sulla superficie di Bennu. Il TAG sull’asteroide 101955 Bennu è stato effettuato con successo alle 00:12 del 21 ottobre 2020.

QSIRIS-REx si è avvicinata all’asteroide Bennu, effettuando una complicata discesa per cui ci sono volute 4 ore, fino al roccioso punto di atterraggio, chiamato Nightingale. Una volta raggiunto il sito ed evitati tutti gli enormi massi, la sonda ha avvicinato il suo braccio robotico alla superficie di Bennu. Appena il braccio si è trovato nei pressi della superficie di Bennu, uno dei tre serbatoi di azoto pressurizzato è stato sparato per sollevare una nuvola di polvere e piccole rocce che potevano poi essere catturate nella testa del collettore del braccio in cui il campione sarà conservato in sicurezza sino al suo ritorno sulla Terra. L’effettiva procedura TAG è durata solo pochi secondi.

Dopo aver raccolto il campione ed aver orbitato attorno a Bennu ancora per un po’, nel 2021 OSIRIS-REx ha iniziato il suo viaggio di ritorno verso la Terra, con il suo prezioso campione. Ora quel viaggio sta per concludersi ed il campione arriverà presto nelle mani degli esperti della NASA che lo analizzeranno. La capsula contenente i frammenti di Bennu dovrebbe cadere dal cielo nello Utah il 24 settembre.

 

Le analisi del campione con uno strumento del Vaticano

Per eseguire le analisi del campione, la NASA ha chiesto aiuto al Vaticano. Il frate gesuita Robert J. Macke, curatore della collezione di meteoriti del Vaticano, ha infatti progettato un dispositivo personalizzato, costruito in modo da adattarsi all’interno della struttura dove gli scienziati maneggeranno il campione.

Fratello Macke lascerà Castel Gandolfo entro i primi giorni dall’arrivo di OSIRIS-Rex sulla Terra, per dirigersi verso il Johnson Space Center di Houston, dove aiuterà gli scienziati a usare il suo picnometro, uno strumento per misurare la densità di minuscoli granelli di ghiaia.

Si tratterà di importantissime misurazioni attraverso le quali la NASA spera di risolvere i misteri legati all’asteroide Bennu.

Ph. Credit: NASA – OSIRIS-REx.

Valeria Magliani

Instancabile giramondo, appassionata di viaggi, di scoperte e di scienza, ho iniziato l'attività di web-writer perché desideravo essere parte di quel meccanismo che diffonde curiosità e conoscenza. Dobbiamo conoscere, sapere, scoprire e viaggiare, il più possibile. Avremo così una vita migliore, in un mondo migliore.

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