Nonostante non sia riuscita nel suo atterraggio, forse Beresheet potrebbe rivelarci lo stesso delle preziose informazioni sul nostro satellite. Da alcune immagini del sito dove il lander israeliano si è schiantato, potrebbero infatti emergere importanti indizi sulla conformazione del suolo lunare in quel punto.
L’immagine in questione è stata scatta dalla sonda NASA Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO), che dal 2009 orbita attorno al nostro satellite analizzandone il suolo da un altitudine tra i 50 ed i 200 km. Il suo scopo originario era quello di individuare dei siti di particolare interesse in cui atterrare con il lander e che avessero delle caratteristiche appropriate per il successo delle missioni. Adesso invece svolge delle vere e proprie indagini scientifiche, mappando la superficie lunare, analizzandone la temperatura e regalandoci delle meravigliosi immagini ad alta risoluzione.
In particolare le immagini del sito in cui si è schiantato il lander israeliano Beresheet, sono state scattate dalle videocamere ad angolo stretto (Narrow Angle Cameras – NAC). Sul LRO ci sono due camere NAC che scattano immagini pancromatiche e sono accompagnate da due fotocamere grandangolari (Wide Angle Cameras – WAC). Le WAC sono in grado di scattare immagini su una scala di 100 metri per pixel, in sette bande di colore.
I dati provenienti da entrambi i tipi di fotocamere sono inviati al Sequence and Compressor System (SCS), che insieme alle fotocamere forma il complicato apparato di cattura delle immagine del Lunar Reconnaissance Orbiter, rendendolo in grado di scattare fotografie altamente dettagliate della superficie lunare.
Da questa complessità tecnologica ed ottica, sono nate le immagini che mostrano il sito di impatto di Beresheet, sul quale sembra che la sonda non abbia lasciato un cratere. Dalle immagini infatti, gli scienziati non sono riusciti ad affermare con certezza che lo schianto del lander abbia provocato un cratere sulla superficie della Luna.
In proposito il dott. Mark Robinson della Arizona State University, ha dichiarato che “alla scala dell’immagine NAC non possiamo rilevare un cratere; forse ce n’è uno, ma è semplicemente troppo piccolo per essere visto”. Potrebbe anche essere però, sempre secondo il dott. Robinson, che Beresheet abbia avuto un impatto sulla superficie con un angolo talmente da basso da produrre solo una profonda scalfittura, piuttosto che un cratere. Ma potrebbe anche darsi che, il peso leggero e le ridotte dimensioni di Beresheet, non fossero sufficienti per creare un cratere sulla Luna, potrebbe addirittura essersi disintegrata prima dell’impatto.
Lo schianto del lander sulla Luna è dunque considerato un cratere di piccolo impatto, un evento che nonostante l’insuccesso della missione, potrebbe comunque fornire indirettamente delle informazioni sul suolo della Luna che, chissà, potrebbero anche essere utili per la futura missione Beresheet 2, che tutti ci auguriamo abbia stavolta un gran successo.
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