Billy Joel, uno dei più grandi cantautori americani, ha recentemente rivelato di essere stato diagnosticato con idrocefalo a pressione normale (NPH), una condizione neurologica poco conosciuta ma potenzialmente reversibile. La notizia ha acceso i riflettori su questa malattia spesso sottovalutata, soprattutto tra gli anziani.
L’idrocefalo a pressione normale è una forma particolare di idrocefalo, ovvero un accumulo di liquido cerebrospinale all’interno del cervello. A differenza di altre forme, però, nell’NPH la pressione del liquido nei ventricoli cerebrali è normale o lievemente aumentata, rendendo la diagnosi più difficile. Colpisce prevalentemente le persone sopra i 60 anni.
Cos’è l’NPH, la malattia neurologica che ha colpito Billy Joel
I sintomi dell’NPH sono spesso insidiosi e possono essere confusi con forme di demenza o con il Parkinson. I tre segni principali sono: difficoltà nel camminare (andatura lenta e instabile), disturbi della memoria o cognitivi e incontinenza urinaria. Questa triade, se presente, dovrebbe sempre far sospettare l’NPH.
Proprio per la somiglianza con altre malattie neurodegenerative, l’NPH è spesso diagnosticato tardi o in modo errato. Tuttavia, a differenza dell’Alzheimer, l’idrocefalo a pressione normale può essere trattato con buoni risultati, soprattutto se individuato precocemente.
La diagnosi avviene attraverso una combinazione di esami clinici, test neurologici e imaging cerebrale (come la risonanza magnetica). Un esame chiave è il “tap test”, che consiste nel rimuovere parte del liquido cerebrospinale tramite puntura lombare per osservare se i sintomi migliorano temporaneamente.
Sensibilizzare il pubblico su una patologia tanto seria quanto curabile
Il trattamento principale è l’impianto di una derivazione (shunt), un tubicino che drena il liquido in eccesso dal cervello verso un’altra parte del corpo, solitamente l’addome. Anche se si tratta di un intervento neurochirurgico, è spesso ben tollerato e può portare a un recupero significativo delle funzioni.
Billy Joel ha dichiarato che dopo l’intervento si è sentito “rinato”. Il miglioramento della sua salute ha permesso al cantautore di tornare a esibirsi e di condividere la sua esperienza, contribuendo a sensibilizzare il pubblico su una patologia tanto seria quanto curabile.
Il caso di Billy Joel dimostra quanto sia importante riconoscere precocemente i segnali dell’NPH e affidarsi a specialisti in grado di fare una diagnosi accurata. Una maggiore consapevolezza può fare la differenza tra una disabilità progressiva e una vita pienamente recuperata.
Immagine via NBC News