Per Bill Gates l’impronta di carbonio è presente anche nei Bitcoin. Lo afferma in un’intervista rilasciata al New York Times. “Il Bitcoin utilizza più elettricità per transazione rispetto a qualsiasi altro metodo noto all’umanità” si rammarica il magnate. E recentemente, un nuovo studio della prestigiosa Università di Cambridge ha dimostrato che il Bitcoin consuma 126,36 terawattora (TWh) all’anno, con alterazioni in Argentina (121 TWh), Paesi Bassi (108,8 TWh)) e Emirati Arabi Uniti (113,2 TWh).
Non è una sorpresa. Per funzionare, il protocollo Bitcoin si basa su un processo chiamato mining, come ormai noto ai più. Utilizzando potenti computer, i miner eseguono calcoli complessi per convalidare ogni blocco della blockchain, la tecnologia di archiviazione e trasferimento su cui si basa l’intero sistema. Per eseguire questi calcoli e minare Bitcoin, dunque, i computer sono al lavoro costantemente e senza arresto. Questo processo è così mirato a proteggere tutti gli scambi e i trasferimenti in maniera continuativa.
In cambio di questo lavoro, i minatori vengono pagati direttamente dalla rete. Ovviamente, tutto ciò si riflette su una processo che rende il Bitcoin estremamente incline al consumo di energia. Pensiamo, infatti, all’enorme quantità di calcoli finalizzata all’obiettivo finale di elaborare transazioni finanziarie senza un intermediario.
Bill Gates, però, prospetta un futuro diverso. Anzi, lo propone. E lo fa suggerendo la possibilità che il mining di Bitcoin possa trasformarsi in energia green. Diversi studi dimostrano che Bitcoin si basa già principalmente su energia verde e rinnovabile al 100%. Quindi, la proposta potrebbe essere considerevole di prova.
Inoltre, molte personalità pare si stiano muovendo proprio in questo senso, investendo in campagne di criptovaluta per sviluppare fonti di energia verde. Auspicando che, in un futuro prossimo, le criptovalute possano essere alimentate interamente da energia pulita, eliminando così la loro impronta di carbonio.
Questa non è la prima volta che Bill Gates si schiera. Conosciamo tutti il primato di Tesla, e oggi il fondatore di Microsoft si pronuncia con una considerazione. “Non sono affatto ottimista riguardo ai Bitcoin e la mia opinione generale è che se sei meno ricco di Elon Musk, dovresti probabilmente stare attento“. E sappiamo che, oggi, sono diverse le piattaforme sulle quali chi vuole investire può farlo con un semplice click. Ad esempio Bitcoin up, che è solo una delle tante che popolano il web.
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