Una potente tempesta dolare ha provocato un blackout delle trasmissioni radio in tutto il Nord America. La tempesta è stata scatenata da un forte brillamento solare, il secondo in soli tre giorni. Un segnale che l’attività solare sta aumentando.
Il potente brillamento solare ha provocato non solo l’interruzione dei segnali radio, ma anche di quelli di navigazione, in tutto il Nord America, spingendo i meteorologi spaziali ad emettere avvisi riguardo alle particelle energetiche che stanno investendo la Terra.
Il brillamento è stato classificato come X1.5, ed è stato il ventesimo bagliore di categoria X, la categoria di brillamento solare più potente, dell’attuale ciclo solare che dovrebbe raggiunger il culmine proprio il prossimo anno. Ogni ciclo solare dura all’incirca 11 anni.
I brillamenti solari sono lampi energetici di radiazioni che esplodono dalle macchie solari, delle regioni fredde e magneticamente dense sulla superficie del Sole. Viaggiando alla velocità della luce, i fotoni emessi dai brillamenti colpiscono il nostro Pianeta, interagendo con le particelle nella ionosfera terrestre sovralimentandole. Questi cambiamenti influenzano i segnali radio e satellitari che passano attraverso questa regione.
Secondo il fisico solare Keith Strong, il blackout causato da questo bagliore, sulla scala a cinque punti sviluppata dalla National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) degli Stati Uniti, è stato un evento di categoria R3 sul lato illuminato della Terra (la maggior parte degli Stati Uniti, del Canada e dell’Oceano Pacifico). “Le frequenze inferiori a 5 Mhz sono state le più colpite e i segnali di navigazione sono stati compromessi”.
Il brillamento ha avuto origine dal gruppo di macchie solari più grande e più attivo attualmente visibile sul disco solare, ed è emerso solo due giorni dopo un bagliore X un po’ più debole che si è verificato lo scorso 5 agosto.
Oltre a questi due potenti brillamenti, negli ultimi giorni il sole ha anche scatenato molteplici brillamenti di classe moderata, tre dei quali si sono verificati nelle ultime 24 ore. Potrebbe dunque aver luogo nei prossimi giorni, una lieve tempesta di radiazioni solari dovuta alla presenza di particelle solari cariche nell’atmosfera terrestre. In casi estremi, queste radiazioni possono rappresentare un pericolo per gli astronauti nello spazio e per i passeggeri e l’equipaggio di aerei che viaggiano nelle regioni polari. Possono inoltre danneggiare i satelliti in orbita.
E mentre il Sole “brilla”, gli esperti si stanno preparando all’arrivo di due espulsioni di massa coronale (CME), enormi nubi di gas magnetizzato che spesso sfuggono dal Sole insieme ai brillamenti solari. Le CME che colpiscono la Terra possono causare un diverso tipo di fenomeno, noto come tempesta geomagnetica, poiché interagiscono con il campo magnetico terrestre.
Le tempeste geomagnetiche producono bellissime aurore ma possono anche causare problemi agli operatori satellitari. Nei casi più gravi, le tempeste geomagnetiche possono mettere fuori uso le reti elettriche e le reti di telecomunicazione.
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