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Buchi neri supermassicci: scoperta una nuova e particolare tipologia

Un gruppo di ricerca dell’Università di Tel Aviv sembrerebbe aver identificato una nuova classe di buchi neri in fase di riattivazione. Lo studio è stato pubblicato su Nature Astronomy e spiega come i buchi neri supermassicci si attivino per crescere. Questa tipologia di buchi neri riesce ad aumentare in modo esponenziale la propria massa nutrendosi dei gas dal quale sono circondati, o talvolta, risucchiando intere stelle. Ma tuttavia non è chiaro come riescano ad accendersi improvvisamente e continuare a crescere per un lungo periodo.

 

Mostri spaziali

Gli scienziati hanno preso in considerazione tre eventi cosmici a partire da AT 2017bgt, scoperto a Febbraio 2017 dall’All Sky Automated Survey per Supernovae, che inizialmente si credeva fosse un evento di deglutizione delle stelle date le forti radiazioni emesse dal buco nero, 50 volte più intense di quanto verificatosi precedentemente.

Il Dott. Trakhtenbrot, della Raymond & Beverly Sackler School of Physics and Astronomy, ha affermato: “L’improvviso bagliore emesso da AT 2017bgt ricordava un evento di interruzione delle maree, ma ci siamo subito resi conto che questa volta c’era qualcosa di insolito. Il primo indizio era una componente aggiuntiva della luce, che non si era mai verificata negli eventi di interruzione delle maree”. Il Dott. Arcavi, responsabile della raccolta dati ha inoltre aggiunto: “Abbiamo seguito questo evento per più di un anno con i telescopi sulla Terra e nello spazio, e ciò che abbiamo visto non corrispondeva a nulla che avevamo visto prima”.

Alla ricerca si sono aggiunti gli astronomi degli Stati Uniti, del Cile, della Polonia e del Regno Unito, utilizzando tre differenti telescopi spaziali tra cui il nuovo NICER, collocato a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. Il team ha identificato due ulteriori eventi con le stesse caratteristiche e proprietà di AT 2017bgt, che sono stati successivamente riconosciuto come una nuova Classe di riattivazione del buco nero.

Il Dott. Arcavi ha infine dichiarato: “Speriamo di scoprire molti altri eventi di questo tipo e di seguirli con diversi telescopi che lavorano in tandem.Questo è l’unico modo per completare la nostra immagine della crescita del buco nero, per capire cosa lo accelera e alla fine risolvere il mistero di come si formano questi mostri giganti“.

Giacomo Ampollini

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