Dopo aver ottenuto la prima immagine di un buco nero, gli astronomi non sono ancora soddisfatti. Il nuovo obiettivo degli scienziati dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) è ottenere una foto ancora più nitida.
Event Horizon Imager (EHI) è il nome del nuovo progetto. Esso prevede di lanciare circa tre radiotelescopi nello spazio. Grazie alla rotazione di questi satelliti attorno alla Terra infatti, sarà più semplice osservare i buchi neri. L’autore principale dello studio, Freek Roelofs, ha spiegato i vantaggi di utilizzare dei telescopi in orbita invece che sulla superficie terrestre.
Così ha Roelofs affermato: “Nello spazio, è possibile fare osservazioni a frequenze radio più alte, poichè le frequenze dalla Terra sono filtrate dall’atmosfera. Questo ci permette di fare un grande passo in avanti. Con immagini con una risoluzione più di cinque volte ciò che è possibile con l’Event Horizon Telescope.”
Gli astronomi hanno inoltre mostrato un esempio di come apparirebbero le foto di Sagittarius A se fossero state scattate da questi radiotelescopi. Roelofs afferma che inizialmente i radiotelescopi saranno indipendenti, ma è in corso lo sviluppo di un sistema ibrido con l’Event Horizon Telescope (EHT) che potrebbe creare immagini in movimento di un buco nero.
La ragione di voler scattare immagini più chiare dderiva dal fatto che esse potrebbero fornire più dettagli sul buco nero. Esse potrebbero anche essere usate per testare meglio la teoria della relatività di Einstein. Ma L’Event Horizon Imager si concentrerà contemporaneamente su sette buchi neri, tra cui Sagittarius A* e Messier 87.
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