È di un buco nero al quanto insolito quello individuato dai ricercatori dell’Osservatorio Astronomico Nazionale del Giappone, che vaga nei presso del centro della Via Lattea, a circa 20 anni luce da esso. Il buco nero, grande come Giove, è stato chiamato HCN-0.009-0.044, ha una massa pari a 32 mila soli e sarebbe grande all’incirca quanto Giove. Si tratta quindi di un buco nero davvero unico nel suo genere, è infatti il primo di massa intermedia che sia mai stato scoperto.
I buchi neri sono generalmente divisi in due categorie. Gli spaventosi buchi neri supermassicci con masse 100 mile volte più grandi del Sole, ed i buchi neri di massa stellare, con masse al massimo 100 volte quella del Sole. Tra i supermassicci della nostra galassia, il più conosciuto è Sagittarius A*, che si trova esattamente al centro della Via Lattea ed ha una massa di 4 milioni di volte maggiore a quella della nostra Stella.
Si aggiunge quindi con questa nuova scoperta, la categoria dei pesi intermedi. Fino ad ora infatti non era mai stata provata l’esistenza di buchi neri di massa intermedia, ma HCN-0.009-0.044 sembra invece dimostrare la loro presenza nell’Universo.
L’importate scoperta è opera di un team di ricercatori giapponesi del Nobeyama Radio Observatory, in collaborazione con l’Istituto di Scienze e Tecnologia dell’Università Keio ed altri due istituti giapponesi. Il gruppo di ricerca, guidato dal prof. Shunya Takekawa, ha utilizzato per le osservazioni il radiotelescopio Atacama Large Millimeter/Submillimeter Array (meglio conosciuto come ALMA) che si trova nell’arido deserto del Cile.
Il team condotto da Takekawa, ha puntato ALMA su quello che da tempo si sospettava potesse essere un buco nero, ovvero una nube di gas molecolari. Non c’erano però mai state conferme sul fatto che la nube potesse essere un buco nero, fino alle osservazioni degli astronomi del team di Takekawa.
I ricercatori giapponesi hanno infatti individuato un moto orbitale dei flussi di gas nella nube. Hanno poi calcolato i flussi, le forme e gli spostamenti dei gas, arrivando a concludere che ciò che li spinge, potrebbe essere l’attrazione gravitazionale di un buco nero con una massa di 32 mila soli.
Saranno comunque necessari ulteriori studi per avere la certezza che HCN-0.009-0.044 sia veramente un buco nero. I ricercatori non hanno infatti ancora pubblicato lo studio su una rivista scientifica.
Sarà comunque un ardua impresa, come lo è sempre quando si tratta di buchi neri. Corpi celesti che non emettono radiazioni elettromagnetiche, che non possono essere quindi rilevati direttamente. Si possono osservare solo quando entrano in azione. Speriamo quindi che HCN-0.009-0.044, compia presto il suo primo “gesto”, interagendo con la materia che gli è attorno.
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