Tra le rovine abbandonate di Murmansk, in Russia, si trova una piccola botola sigillata che nasconde il buco più profondo mai fatto dall’uomo sul pianeta, Kola. Si tratta di un tunnel verticale che arriva a una profondità di oltre 12 chilometri. Tale distanza è stata raggiunta nell’arco di 20 anni, un periodo in cui sono state fatte scoperte interessanti.
Una delle scoperte è quella che ha sostanzialmente impedito di proseguire. Il progetto iniziale prevedeva di raggiungere almeno i 14 chilometri e poco più. Non ci sono riusciti, la temperatura era troppo alta e la roccia si comportava in modo strano. I ricercatori hanno descritto che il terreno si comportava quasi come fosse plastica. Difficile scavare con precisione. Le temperature erano di 180 gradi Celsius e questo metteva a dura prova i macchinari usati.
I motivi per cui gli scienziati sono spinti dal voler scavare buche così profonde sono diversi. In alcuni casi è perla ricerca di materiali preziosi o combustibili fossili. Basti pensare al giacimento petrolifero di Al Shaheen il cui tunnel è lungo 12,289 chilometri, più lungo di quello di Kola, ma meno profondo visto l’altitudine iniziale del terreno.
Il motivo della creazione di Kola però riguarda esclusivamente la scienza. Volevano scoprire di più sul composizione interna del nostro pianeta. Nel frattempo però hanno trovato anche altre cose interessanti come un fossile vecchio due miliardi di anni di un organismo marino dotato di una sola cellula.
Durante gli ultimi 70 anni sono stati scavati tantissimi buchi in nome della scienza. Molti si sono fermati per mancanza di fondi. Attualmente il progetto più importante è stato messo in piedi da una collaborazione giapponese e statunitense il cui scopo è raggiungere il mantello terrestre. Ci vorranno decine di anni.
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