Il Giappone sfida di nuovo la Commissione Internazionale per la Caccia alle Balene (IWC) tornando a praticare la caccia commerciale delle balene. Dopo aver continuato per anni ad ignorare la moratoria internazionale che proibisce la pesca delle balene, affermando si trattasse di catture per scopi scientifici, riapre quindi la pesca commerciale di questi cetacei. La riapertura è avvenuta con la partenza di cinque baleniere dal porto di Hokkaidō e altre navi da quello di Shimonoseki.
Ma lo stato dichiara di aver imposto dei limiti alla pesca di balene. Da qui a fine anno infatti non potranno essere pescate più di 228 esemplari, ripartiti tra 150 balenottere Bryde, 52 balenottere minori e 26 balene boreali.
Un funzionario del ministero giapponese dell’Agricoltura, delle Foreste e della Pesca, ha giustificato la decisione affermando: “riteniamo che le balene siano risorse marine come i pesci e che possano essere utilizzate in conformità a criteri scientifici”. Il vice capo di gabinetto Yasutoshi Nishimura, ha assicurato che le catture saranno effettuate seguendo un metodo scientifico che sia in grado di limitare gli impatti sulle specie e sulle popolazioni di balene e che non sia dannoso per i cetacei.
La decisione di riprendere la caccia commerciale alle balene, ha seguito di qualche mese la decisione del Governo giapponese di lasciare la IWC, in questo modo eviterà la moratoria prevista dalla commissione, che vieta la caccia commerciale alle balene.
Durante una cerimonia per la partenza delle baleniere a Kushiro, il capo dell’agenzia, Shigeto Hase, ha dichiarato che “la ripresa della caccia commerciale alla balena avviene per ardente desiderio dei cacciatori di balene in tutto il paese” e secondo Hase l’intento principale è che “la cultura e il modo di vivere siano trasmessi alla prossima generazione”.
Non ci resterà dunque che attendere e vedere se davvero il Giappone rispetterà i limiti autoimposti, e quale saranno gli effetti ambientali che la ripresa della caccia alle balene in modo commerciale, avrà sulle popolazioni di cetacei e se aumenterà il rischio per la sopravvivenza delle specie e delle popolazioni.
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