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Il calamaro può modificare il proprio patrimonio genetico

Il calamaro atlantico (Doryteuthis pealeii) è da sempre un organismo modello nelle neuroscienze: è stato utilizzato da Andrew Huxley e Alan Hodgkin nei loro studi sulla conduzione nervosa negli assoni, e viene tuttora utilizzato allo scopo. Ora i ricercatori hanno scoperto un’altra importante caratteristica di questo mollusco cefalopode, che potrebbe essere di grande aiuto per la futura medicina genetica.

 

La capacità del calamaro potrebbe in futuro essere usata per le terapie genetiche sull’uomo

Sembra infatti che questo calamaro sia in grado di modificare l’RNA presente all’interno delle sue cellule nervose. Questo vuol dire che il cefalopode è in grado di alterare i suoi meccanismi biologici in modo da potersi adattare velocemente al cambiamento dell’ambiente.

Questa scoperta potrebbe dunque essere utilizzata in futuro per modificare e migliorare le terapie genetiche per l’essere umano. La ricerca è stata pubblicata la scorsa settimana sulla rivista Nucleic Acid Research.

 

La più sicura modifica dell’RNa

A condurre la ricerca un team di ricercatori del Marine Biological Laboratory, i quali hanno scoperto che il calamaro atlantico è in grado di modificare l’RNA all’interno dei suoi assoni anziché il DNA all’interno dei suoi nuclei. Questo tipo di modifica genetica è molto più sicura, rispetto alla modifica del DNA. Fino ad ora sembra sia l’unico animale in grado di fare una cosa del genere.

I ricercatori non sono ancora riusciti a svelare quale sia il motivo di questo comportamento del calamaro. Ma di certo sono sicuri che, poiché accade al di fuori del nucleo, l’editing dell’RNA è di certo un miglioramento rispetto ai moderni trattamenti genetici. Di certo però ci vorrà ancora qualche tempo prima che tali tecniche sia applicabili alle terapie genetiche sull’essere umano.

Immagine: Foto di falco da Pixabay

Valeria Magliani

Instancabile giramondo, appassionata di viaggi, di scoperte e di scienza, ho iniziato l'attività di web-writer perché desideravo essere parte di quel meccanismo che diffonde curiosità e conoscenza. Dobbiamo conoscere, sapere, scoprire e viaggiare, il più possibile. Avremo così una vita migliore, in un mondo migliore.

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