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Calypso: il progetto di una temeraria missione su Venere

Un nuovo progetto potrebbe condurci sul pianeta verso cui ci sembra impossibile arrivare. Venere è infatti da sempre un pianeta proibitivo per le esplorazioni. I lander e gli strumenti umani, non resisterebbero alle infernali temperature del pianeta, che si aggirano attorno ai 464 °C. Ma un innovativo progetto, il Calypso Venus Scout, potrebbe finalmente aprirci le porte di questo affascinante pianeta dalle nuvole velenose.

 

Venere: il pianeta infernale

Troppo poco infatti conosciamo di questo pianeta, grande quasi quanto il nostro, ma con caratteristiche decisamente diverse e quasi spaventose. Venere infatti ha un’atmosfera composta quasi esclusivamente da anidride carbonica, con una pressione 92 volte maggiore a quella della Terra.

Un’atmosfera così spessa, densa e velenosa, da portare la temperatura superficiale del pianeta a quei quasi 500 °C che la rendono un vero inferno. Venere è il pianeta più caldo del sistema Solare, persino più di Mercurio, nonostante sia al doppio della distanza dal Sole.

 

Il fallimento delle precedenti missioni

Queste sue infernali caratteristiche hanno fatto si che per noi sia stato quasi impossibili avvicinarci alla sua superficie per conoscerla e studiarla. Gli unici tentativi di approccio furono alcuni esperimenti russi che tentarono lo sbarco sul pianeta e i cui lander furono per la maggior parte distrutti da questo pianeta da incubo.

Alcuni dei lander delle missioni russe Venera, riuscirono a rimandare sulla Terra qualche dato prima di soccombere al pianeta, ma a parte gli ultimi dati del 1982, missione Venera 14, e di qualche occasionale orbiter, non sappiamo molto su di Venere.

 

Calypso: una sonda sospesa su Venere

Fino ad ora non abbiamo ancora sviluppato una tecnologia che sia in grado di consentirci lo studio, ma Calypso potrebbe fornirci una possibilità per conoscere questo gemello diabolico della Terra.

Si tratta di una sonda scientifica che penzola a 32 chilometri dalla superficie di Venere, tenuta sospesa da un pallone aerostatico trasportato dalle nuvole. A questa altitudine infatti, le spesse nuvole di venere dovrebbero diradarsi e permettere alla sonda di osservare la misteriosa superficie di Venere. Inoltre a 32 km dal suolo, la temperatura di questo pianeta infernale è di solo 130 °C.

Quando Calypso arriverà su Venere, l’enorme pallone si dispiegherebbe nella parte superiore delle nubi venusiani, a circa 50 km dalla superficie. In questa zona infatti la pressione presente non richiede nuove tecnologie. Inoltre possono ancora essere utilizzati i pannelli solari per il supporto energetico della strumentazione, in quanto si troveranno al di fuori dello spesso e denso strato di nubi.

Da questo pallone esterno, si dispiegherà un cavo lungo 15-30 km, a cui sarà attaccato il modulo di discesa che verrà dunque a trovarsi sotto le nuvole e potrà scattare foto e mostrarci finalmente la superficie di Venere. Il progetto Calypso prevede anche un sistema efficace di raffreddamento per proteggere il modulo di discesa. Se la temperatura dovesse diventare troppo alta, il modulo sarà letteralmente ripescato dal pallone per poi essere calato nuovamente una volta raffreddato.

Inoltre la particolare caratteristica di Calypso di essere una sonda in un certo senso trasportata dalle nuvole, permetterà lo studio di ampie fasce della superficie di Venere e non di uno solo sito.

 

per il momento Calypso rimane una possibilità per il futuro

Al momento il progetto Calypso non è tenuto in considerazione della NASA, ma potrebbe fornire le basi per un futuro interesse nell’esplorazione venusiana. Per ora infatti le risorse tecnologiche e finanziarie sono tutte rivolte verso Marte e la Luna, con le loro allettanti prospettive di vita permanente su questi mondi ultraterreni.

Ma potrebbe essere quasi giunto il momento in cui potremmo studiare e conoscere questo inferno grande come la Terra. Aggiungeremmo così importanti informazioni e molti dettagli, alla storia di come si sia formato il nostro Sistema Solare e di come in esso sia nata la vita sul nostro Pianeta.

Immagine: Foto di Bruno Albino da Pixabay

Valeria Magliani

Instancabile giramondo, appassionata di viaggi, di scoperte e di scienza, ho iniziato l'attività di web-writer perché desideravo essere parte di quel meccanismo che diffonde curiosità e conoscenza. Dobbiamo conoscere, sapere, scoprire e viaggiare, il più possibile. Avremo così una vita migliore, in un mondo migliore.

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