Il collegamento tra l’aumento delle emissioni di gas serra e l’aumento del rischio di incendi è ancora molto incerto e non è detto che sia così scontato, ma secondo alcuni esperti climatologi e scienziati dell’ambiente, esso è piuttosto evidente. Il cambiamento climatico non crea incendi, ma li peggiora. E anche in maniera estremamente seria. Numerosi fattori contribuiscono infatti al fenomeno degli incendi boschivi, tra cui temperatura dell’ambiente circostante, la quantità di carburante dispersa nell’aria, i periodi di siccità, la velocità del vento e l’umidità.
All’esito di uno studio condotto in Australia dal Bureau of Meteorology, è emerso che proprio l’Australia ha subito un aumento delle temperature di circa un grado rispetto al 1910, con l’altissima probabilità che in futuro essere aumenteranno ancora. Il gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici afferma infatti che le concentrazioni atmosferiche di gas serra siano la ragione principale per cui le temperature sono in aumento. Il centro di ricerca Bushfire and Natural Hazards afferma che lo stravolgimento degli ecosistemi avrà un impatto sempre più decisivo col passare del tempo.
Le temperature aumentano di giorno in giorno, di anno in anni, fattore questo che contribuisce ad aumentare le probabilità di incendi boschivi spesso estremamente difficili da controllare ed arginare. Il cosiddetto “combustibile secco“, che si sostanzia nella quantità di alberi e vegetazione che vengono inghiottiti dalle fiamme e quindi funzionali ad alimentare l’incendio, è stato collegato all’aumento delle emissioni. L’ironia della sorte vuole peraltro che, in condizioni ideali, l’anidride carbonica agisca come una specie di fertilizzante, in grado di contribuire in maniera determinante alla crescita delle piante.
La questione della siccità è invece più complicata. Non è stato infatti trovato alcun elemento causale del cambiamento climatico collegabile all’aumento di CO2, principale responsabile della scarsità di piogge nell’Australia orientale, se non il fatto che temperature più elevate accelerano l’evaporazione dell’acqua. Il risultato è che il suolo, la vegetazione e l’aria potrebbero essere più asciutti di quanto non siano mai stati in passato.
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